Sulla collina di Fontanelle sono stati ricodati Carlo Alberto Di Berardino, 40 anni ragioniere presso le fonderie Camplone, Marco Di Giacomo, 51 anni, contadino e padre di 8 figli, e Giuseppe Mancini, operaio di 50 anni.
Sulle colline di Fontanelle, durante la guerra, ha ospitati tanti sfollati di Pescara, che dopo i bombardamenti avevano scelto di salire a Colle Madonna o a Colle Orlando per sfuggire alle bombe. Dopo l’armistizio i tedeschi occuparono quella parte della città intimando ai residenti la consegna delle armi ma quelle famiglie conservavano dei fucili da caccia, non funzionanti. Dopo una perquisizione nelle loro case furono rinvenute armi da caccia che seppur non funzionanti furono la condanna di cittadini innocenti, uccisi barbaramente nei territori circostanti alle loro abitazioni.
Presenti, per il Comune, il vicesindaco Antonio Blasioli e il presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli. Alla cerimonia hanno partecipato anche le uniche superstiti, figlie delle vittime, che all’epoca della fucilazione avevano 5 e 7 anni.