Aggressione di uno studente a un professore all’alberghiero Ipssar De Cecco di Pescara: il consiglio d’istituto irrora una sanzione ma non abbandona la funzione pedagogica della scuola.
Negli ultimi anni si assiste, inermi, a fenomeni sempre più frequenti di svilimento della figura del professore e del pedagogo. Sempre più in aumento i casi di cronaca di studenti o genitori che culminano con l’aggressione alle figure professionali scolastiche. Un caso simile era avvenuto in un istituto di Pescara e ora, a distanza di qualche tempo, una decisione è stata presa.
A essere coinvolti nella storia sono un professore dell’istituto alberghiero “De Cecco” di Pescara e, contestualmente, uno studente frequentante l’istituto. Nel corso della scorsa settimana, un episodio increscioso si era consumato: durante un laboratorio di cucina, lo studente, al culmine di una lite verbale col professore, avrebbe aggredito il docente sferrandogli un pugno. Tutto sarebbe iniziato da un richiamo dell’insegnante alla volta dello studente.
Punizione esemplare ma rieducativa
Nelle scorse ore, è stata resa nota la decisione del consiglio d’istituto alberghiero “De Cecco” di Pescara, relativamente al fattaccio verificatosi settimana scorsa, che ha portato il consiglio a riunirsi celermente e con tutte le sue componenti, dunque studenti, docenti, personale Ata e genitori. A dare il via alle vicende era stata l’aggressione di uno studente ai danni di un professore, culminata in un pugno sferrato all’insegnante.
La decisione presa all’unanimità, è stata quella di irrorare una sanzione disciplinare severa al ragazzo, ritenuta proporzionale rispetto alla gravità dell’incidente. A fare una precisazione, proprio riguardo alla sanzione però, è stata la dirigente dell’istituto alberghiero, Alessandra Di Pietro, che ha voluto ricordare come la funzione principale della scuola non sia soltanto la punizione ma il recupero dello studente.
La dirigente ha infatti, dapprima, espresso la vicinanza di tutta la comunità scolastica al docente vittima dell’aggressione. Ha proceduto nello spiegare come la scelta del consiglio abbia portato all’irrorazione di una sanzione disciplinare esemplare e severa, proporzionata al danno cagionato. Ha però ribadito che:“il rigore che abbiamo il dovere di applicare non è in conflitto con la funzione pedagogica che la scuola dev’essere capace di esprimere anche in simili circostanze”.
Non finisce tutto con la sanzione. Infatti, è stata avanzata una proposta al ragazzo. La dirigente ha chiarito:”abbiamo offerto allo studente la possibilità di partecipare a un percorso rieducativo di riflessione e crescita personale nei valori della tolleranza e del rispetto del prossimo e delle istituzioni prestando servizio di volontariato alla mensa della cittadella dell’accoglienza della Caritas in via Alento o in altre associazioni da concordare, come DiversUguali o il Centro Servizi per il Volontariato”. L’eventuale esito positivo, sarà tenuto in conto dall’istituto in ottica di valutazione finale.