Dopo l’indignazione dei residenti, scesi in campo per difendere la quercia, sulla questione interviene anche il Coordinamento Regionale Co.n.al.pa. Abruzzo, che afferma: “Il grande albero, da sempre punto di riferimento di questa zona di Moscufo, in prossimità dell’area industriale, ha svolto egregiamente, per più di 80 anni, i suoi servizi ecosistemici per tutta la comunità. La colpa della sua condanna a morte? La nuova rotatoria sull’incrocio e una presunta sicurezza stradale. Certo, stiamo parlando di una delle strade più pericolose e trafficate d’Abruzzo, dove avvengono incidenti spesso mortali, ma bisogna smetterla di dare la colpa sempre agli alberi. Forse bisognerebbe prendersela con la disattenzione e la velocità degli automobilisti”.
“Pur apprezzando i lavori per la messa in sicurezza di una strada così pericolosa”, prosegue il Conapla, “non possiamo assolutamente accettare la logica del tabula rasa di tutti gli alberi presenti. Un albero non può essere ritenuto pericoloso solo perché si trova in prossimità di una strada. La presunta pericolosità di un albero dovrebbe essere valutata scientificamente, attraverso analisi strumentali, dettagliate e eseguite da personale altamente qualificato”.
“Stiamo parlando di un patrimonio che appartiene a tutta la comunità. Le soluzioni ci sono e si possono trovare e attuare immediatamente. Basterebbe un minimo di buona volontà e di partecipazione, lavorando insieme per il territorio, amministratori, associazioni, addetti ai lavori, esperti del settore, cittadini”, incalza l’associazione, che si prepara alla mobilitazione.
Per la quercia di Moscufo, infatti, si mobilitano anche le associazioni pescaresi inserite nel Coordinamento Salviamo gli Alberi di Pescara, che per domani ha indetto una conferenza stampa proprio sotto la quercia, invitando tutti gli amministratori, i cittadini, il sindaco di Moscufo e i giornalisti a partecipare: “Le colate di cemento e il tabula rasa, distruggendo alberi e paesaggi, sono operazioni totalmente errate ed antiquate che non appartengono più alla attuale visione sostenibile del paesaggio e alla moderna tutela dell’ambiente”, afferma una nota del Coordinamento.