“Ad accogliermi – riferisce Blasioli – con estrema disponibilità è stato il direttore Ildo Polidoro, che più volte negli anni si è fatto portavoce della necessità di risoluzione del problema con i vertici dell’azienda sanitaria. Ne è scaturito un confronto proficuo e molto dettagliato con l’obiettivo di individuare le possibili soluzioni ad una questione che riguarda numerosissime famiglie che contano al proprio interno componenti affetti da patologie invalidanti”.
“È emerso – prosegue il consigliere regionale – come, solo per quanto concerne l’invalidità civile, si è accumulato, anche a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia, un arretrato di oltre 9.000 pratiche (relative in parte agli anni 2020 e 2021) attribuibile sostanzialmente a due ragioni principali: la cronica carenza di organico dell’Unità di Medicina legale, che negli anni è stato ridotto all’incirca di un 50% ed è sottoposto a carichi di lavoro estenuanti, e che non tutte le commissioni esaminatrici lavorano con la stessa efficacia”.
Su quest’ultimo punto, il dem riferisce: “I membri vengono remunerati a gettone (50 euro a seduta più 5 euro a pratica conclusa) e dispongono di autonomia nel fissare le sedute, modalità che si presta a troppe incertezze e ambiguità, per cui andrebbe ricondotta ad un protocollo ben definito, introducendo standard di efficienza da rispettare, sottoposti periodicamente al vaglio di un meccanismo di controllo, dotato anche di potere sostitutivo. In media le commissioni svolgono circa 200 visite al mese, operando per due giorni a settimana, e sono costituite, oltre che dai medici di medicina legale, anche da medici del lavoro, componenti Asl, delle associazioni di categoria, e assistenti sociali. L’esiguo numero di visite mensile non consente di smaltire il pregresso, per cui occorre inoltre un piano specifico per evadere le 9000 pratiche accumulate. Capita spesso infatti che sopraggiunga il decesso prima che l’utente possa perfezionare la visita”.
“Un’altra criticità – insiste Blasioli – è costituita dalla procedura informatica dell’INPS, che raccoglie ed elabora le domande presentate dai cittadini per poi provare a calendarizzare le visite in base alle disponibilità fornite dalle Commissioni. Se in quel momento non esistono date disponibili, la pratica resta sospesa con il rischio che venga scavalcata da pratiche successive. Interpelleremo l’INPS per verificare questa falla telematica”.
Infinte, è stato evidenziato che “gli uffici dell’Unità di Medicina Legale, ubicata al terzo piano della Palazzina H, siano chiusi al pubblico a causa di gravi lacune strutturali (altezza del vano scale non a norma e mancanza dell’ascensore che si ferma al secondo piano), che li rendono inaccessibili a disabili e persone con problemi di deambulazione. Le visite vengono infatti svolte in un’altra palazzina, ma resta paradossale che l’ufficio che si occupa di invalidità sia di fatto precluso ai soggetti più fragili, compresi i dipendenti alle prese con invalidità motoria”.
“Date le criticità emblematiche di un edificio in stato di totale abbandono, sarebbe interessante conoscere il parere dell’ufficio igiene, che ha sede nella stessa palazzina. E sarebbe soprattutto auspicabile il trasferimento della struttura in un’altra palazzina”, conclude Blasioli.