È accaduto poco prima di mezzanotte in via Lago di Capestrano nel quartiere Rancitelli dove i finti militari hanno fermato un uomo che era a piedi e che è stato avvicinato dalle due persone che erano a bordo di un’auto a che gli hanno detto che erano carabinieri, intimandogli di salire sull’auto.
L’uomo ha acconsentito e una volta in macchina gli è stato detto che era in arresto, ammanettandolo in maniera maldestra, perquisendolo, e rapinandogli sotto la minaccia di un’arma risultata poi a salve e di un coltello, 500 euro che aveva nel portafogli, il telefono e poi aggredendolo e malmenandolo. I due poi gli hanno poi intimato di andare a casa sua per proseguire la rapina, facendolo però scendere dalla vettura.
La vittima si è messa però ad urlare attirando l’attenzione di alcune persone che erano in strada e altre che sentendo le urla sono scese in strada. Scattato l’allarme la polizia è arrivata sul posto e sono partite le immediate le ricerche dei malviventi che erano fuggiti e che sono stati fermati lunga la Tangenziale dalla Polizia Stradale di Pescara.
I malviventi che sono originari di Manfredonia nel foggiano avevano ancora i soldi rapinati, il telefono e la pistola utilizzata. I due, un 49enne e un 43enne dopo le formalità di rito sono stati tratti in arresto con le accuse di rapina aggravata in concorso dall’utilizzo di un’arma. Si trovano ora nel carcere di San Donato.