“L’udienza – scrive in una nota il Wwf – è tuttavia a rischio per lo sciopero proclamato dagli avvocati. In verità il codice deontologico dei legali stabilisce che non debba esserci astensione dalle udienze qualora sia imminente la data di prescrizione del reato e nel caso di Bussi il disastro ambientale sarebbe prescritto tra appena un mese”.
“La Giustizia – commenta il delegato Abruzzo del Wwf Italia Luciano Di Tizio – dovrà necessariamente avere modo di esprimersi chiudendo finalmente questa lunghissima pagina. La nostra associazione, parte civile con l’avvocato Tommaso Navarra sin dall’inizio del procedimento, attende fiduciosa il responso della Corte”.
“Resta il fatto che il territorio”, conclude Di Tizio, “al di là della decisione definitiva che attendiamo presto, sarà veramente risarcito soltanto con una totale bonifica dei terreni contaminati”.