Le indagini coordinate hanno ricostruito il cospicuo patrimonio finanziario ed immobiliare accumulato da due coniugi di 34 e 36 anni, residenti a Noto senza fissa occupazione, che, nell’arco di qualche anno, sono riusciti ad accumulare un patrimonio ritenuto frutto di numerosi reati, dalla truffa dello specchietto, a risse, porto d’armi in assenza di autorizzazioni, furti, violazioni di sigilli e alle misure di prevenzione personali, in diverse parti d’Italia.
Tra queste anche la provincia di Pescara: le Fiamme Gialle di Noto hanno dimostrato come i redditi percepiti dai coniugi Fiasché, quali braccianti agricoli, non sarebbero stati sufficienti a giustificare gli acquisti e gli investimenti effettuati negli anni.