A parlare sono proprio i tre che hanno abbandonato la maggioranza di centrosinistra e sancito così la crisi amministrativa, avvenuta durante il consiglio comunale straordinario di ieri, convocato su richiesta delle forze di opposizione. Pomo della discordia, le dimissioni dell’Amministratore unico della società di gestione dei servizi pubblici Linda S.p.A e lo stato di agitazione degli operai.
“Un passaggio obbligatorio”, aggiungono, “dopo le ulteriori considerazioni della Cgil e l’avvio dello stato di agitazione da parte dei lavoratori della Linda. Stato di agitazione dovuto agli straordinari diventati ordinari, ai mezzi vetusti, alla sicurezza sul posto di lavoro. Per la risoluzione dei problemi e l’avvio del porta a porta abbiamo ritenuto opportuno la sostituzione del presidente della Linda tramite bando, ma tale richiesta non è stata presa in considerazione”.
“Grazie al lavoro del Comitato di controllo analogo siamo poi venuti a conoscenza di una procedura non corretta all’interno della Linda attraverso un’assunzione diretta per la figura di supporto al RUP. Il controllo analogo nonostante i suggerimenti è stato completamente ignorato”.
“Non possiamo non ricordare anche una questione ai tempi del rinnovo del presidente della Linda, dove indicammo la possibilità di un bando per il rispetto della parità di genere nei ruoli apicali delle società partecipate, grazie all’opportunità offerta dalla legge Madia. Anche in questo caso la nostra proposta non è stata accettata. Tema che sta tornando in questi giorni alla ribalta a livello regionale”.
“La nostra scelta di coerenza”, concludono Fabbiani, Di Brigida e Collevecchio, “la scelta di stare sempre dalla parte dei lavoratori e della buona politica, ci porta comunque fuori dalla maggioranza ma disponibili a votare qualsiasi punto del programma elettorale a cui abbiamo contribuito in primis nella sua stesura, ma soprattutto nella messa in pratica finora.
Restano altre questioni aperte e importanti per il nostro comune come il PRG e il bilancio da approvare. Un bilancio che vista la situazione dovrebbe prevedere la ricerca di soluzioni più condivisibili all’interno del consiglio per salvaguardare i beni comunali”.
Il sindaco Gabriele Florindi. “Se dovesse fallire, dopo cinquanta anni, l’esperienza del centrosinistra a Città Sant’Angelo – ha detto il sindaco Gabriele Florindi -, la colpa è solo mia, che ho scelto le donne e gli uomini che hanno composto la mia lista e il mio esecutivo”.
“Adesso ci sarà il Bilancio da approvare, atto dovuto di responsabilità verso la cittadinanza; se avrò ancora una maggioranza lo si vedrà nella seduta consiliare di approvazione dello strumento cardine dell’amministrazione, in caso contrario torneremo tutti a casa e ognuno se ne assumerà le proprie responsabilità”.
“Sono a posto con la mia coscienza – ha concluso il sindaco – per come ho amministrato la mia collettività con massima dedizione, abnegazione, trasparenza e soprattutto Onestà. Resto a disposizione per qualsiasi soluzione che vada solo ed esclusivamente a beneficio della mia Comunità”.
“Riteniamo tale azione parte di una strategia elettorale dettata dalla recente adesione a LeU che notoriamente è volta alla rottura di ogni rapporto istituzionale con il P.D. Non reggono le sterili motivazioni addotte, riguardanti la richiesta di dimissioni di un assessore Comunale e dell’amministratore unico della Linda S.P.A. , (rei di cosa?) che hanno sempre portato avanti con professionalità”, si legge in una nota del Circolo PD di Città Sant’Angelo.
“Il Partito Democratico di Città Sant’Angelo, nel prendere atto con rammarico della fine dell’esperienza di questa coalizione di centro sinistra che da decenni governa la Città, sprona il Sindaco e i consiglieri di maggioranza PD ad andare avanti nell’interesse del popolo amministrato, portando all’approvazione il nuovo bilancio per assicurare la continuità di diversi e importanti servizi sociali, il completamento di opere pubbliche strategiche per il nostro territorio ed anche il conseguimento di altri determinanti obiettivi del programma elettorale”.
“Alla base della scelta, la coerenza e il rispetto delle promesse fatte ai cittadini, prima tra tutte il rifiuto di inciuci, compromessi e voltabandiere”, sottolineano i tre consiglieri. “Trasparenza e rispetto, idee e ideologie variegate, ma con l’unico collante, l’amore per Città Sant’Angelo”.
“Nella stessa seduta ieri si è consumata invece la frantumazione della coalizione di centrosinistra. Adesso come opposizione chiediamo che si effettui una verifica di maggioranza proprio perché i prossimi atti che si dovranno adottare sono estremamente importanti. Salvare un bilancio disastroso, la possibilità (che noi scongiuriamo) di vendere un bene importante per l’intera comunità angolana come la Farmacia Comunale, sono queste le sfide che attendono noi Amministratori nel prossimo mese una responsabilità che non può essere presa da una maggioranza oramai quasi inesistente”.