Vigili del fuoco: distaccamento Vestina a rischio chiusura

Pescara. Arriva dai sindacati Conapo, Confasal Uil e Cgil il grido d’allarme in merito alla paventata e imminente chiusura del distaccamento dei vigili del fuoco dell’area vestina, definendola “un’operazione pericolosa”.

Secondo quanto riferito dalle tre sigle sindacali, nell’ambito di un piano relativo alla spendig-review per una riduzione dell’attuale organico e un ridimensionamento e soppressione di sedi e nuclei specialistici voluto dal Dipartimento, sarebbe definitivamente decretata la soppressione del distaccamento di Penne Loreto -Aprutino per cui – affermano i sindacati – si avrebbero forti ripercussioni nel servizio tecnico urgente svolto dai vigili del fuoco.

Le ripercussioni sono facilmente intuibil: “Il Corpo perderà l’efficienza ed efficacia in risposta alle richieste di soccorso della popolazione”, dicono in una nota Conapo, Confsal, Uil e Cgil del Comando di Pescara i quali denunciano che “il progetto non tiene conto ne’ della statistica degli interventi, ne’ delle variabili di rischio quali: densita’ della popolazione, attivita’ industriali e commerciali, nonche’ snodi stradali e gallerie ad elevata percorrenza”.

“La chiusura del Distaccamento – osservano – implichera’ per gli stessi operatori un maggiore stress psico-fisico, ma soprattutto meno sicurezza per l’intera popolazione della provincia pescarese, poiche’ lo stesso numero di vigili del fuoco e automezzi verranno impiegati per assicurare il servizio tecnico urgente ad oltre 250.000 abitanti e circa 1000 chilometri quadrati di superficie che comprendono 17 Comuni.

I sindaci dei comuni di Penne e Loreto Aprutino – riferiscono ancora i sindacati – hanno messo a disposizione un’idonea struttura per ospitare uomini e mezzi, nonché’ l’accollo delle spese ordinarie e straordinarie, ciò nonostante, il Dipartimento dei vigili del fuoco nell’ultima bozza di riordino prevede la chiusura del distaccamento vestino. “A questo punto”, concludono le organizzazioni sindacali, “non comprendiamo l’ostinazione del Dipartimento di voler portare a compimento un atto tanto scellerato considerato che sarebbe a costo zero per il ministero degli Interni”.

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