Pescara. Potrebbe essere completamente stravolto il destino della Filovia che dovrebbe collegare Pescara e Montesilvano. Fallita la ditta che ha vinto l’appalto per la fornitura del Filò, il mezzo previsto per attraversare la Strada Parco collegata alla rete elettrica e poi proseguire a motore sul resto del tracciato.
A lanciare in terra pescarese l’allarme del fallimento della ditta olandese Apts-Phileas è stato il vicesindaco Enzo Del Vecchio, postando su Facebook le notizie pubblicate su alcuni giornali riminesi (anche in Romagna stanno aspettando il Filò), commentando con un interrogativo polemico: “Che fine farà adesso il Phileas”. Le attività dell’azienda sarebbero cessate il 25 novembre: sito internet fuori uso e telefono attualmente muto; e finora a Pescara di bus non ne sono arrivati, se non quello usato per la presentazione ufficiale. Allo stato di fatto, la Balfour Beatty, l’agenzia che ha progettato il percorso per conto della stazione appaltante, si ritrova con una filovia (in via di completamenti) senza filobus. E la stazione appaltante, la Gtm, si trova in un limbo: il presidente Michele Russo, per ora, si è detto capace solo di attendere chiarimenti in merito alla copertura delle forniture già commissionate alla Apts.
Intanto, la notizia ha riscaldato gli animi del fronte no-filovia. Del Vecchio in primis, dalla sua pagina Facebook, ha incalzato: “I fatti ci hanno dato ragione, quando dicevamo che quello era un mezzo assolutamente inadeguato per la città di Pescara a partire dall’inutile installazione di tutti quei pali sulla Strada Parco. Ora però bisogna cogliere l’occasione per valutare la possibilità di dirottare il progetto complessivo su strade alternative”. Gli ambientalisti, invece, si appellano all’intervento istituzionale, come la portavoce del Wwf Loredana Di Paola che al quotidiano Il Centro ha dichiarato: “Chiediamo alla Regione Abruzzo di avvalersi immediatamente delle clausole di risoluzione, ossia di salvaguardia e garanzia che si presume siano state inserite nel contratto di fornitura”.
Se il fallimento fosse confermato e la fornitura non rispettata, con l’ipotesi di un nuovo mezzo in sostituzione, potrebbero rimanere superflue tutte le opere approntate per sostenere il Filò: decine e decine di pali sulla Strada Parco e tappetini di cemento armato su tutto il tracciato per sorreggere il passaggio del mezzo. Anche qui Russo non prende posizione: “Si tratta di un’opera pubblica”, ha riferito anche lui al Centro, “e pertanto realizzeremo quanto ci diranno di fare Comune e Regione”.