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Caro bollette: a Pescara l’aumento del caffè più alto d’Italia

Pescara. Il caro-bollette fa impazzire i listini del caffè consumato al bar e Pescara fa registrare, con il +12%, l’aumento più alto d’Italia.

Lo denuncia il Codacons, che ha realizzato uno studio sull’andamento dei prezzi medi della classica tazzina di espresso nelle varie città italiane, per verificare come il caro-bollette abbia influito sui listini praticati al pubblico.

Nel capoluogo adriatico un caffè oggi costa 1,12 euro: 12 centesimi in più rispetto a settembre 2021.

CAFFE’ AL BAR: le città con i prezzi più alti

Prezzi settembre 2021 Prezzi febbraio 2022 Variaz. %
Bolzano 1,19 1,23 3,4%
Rovigo 1,12 1,2 7,1%
Ravenna 1,1 1,2 9,1%
Vicenza 1,12 1,19 6,2%
Trento 1,22 1,19 -2,5%
Ferrara 1,18 1,19 0,8%
Padova 1,13 1,18 4,4%
Cuneo 1,1 1,18 7,3%
Alessandria 1,06 1,18 11,3%
Torino 1,09 1,17 7,3%
Udine 1,11 1,16 4,5%
Gorizia 1,1 1,16 5,5%
Trieste 1,14 1,15 0,9%
Rimini 1,1 1,15 4,5%
Pordenone 1,14 1,15 0,9%
Modena 1,12 1,15 2,7%
Sassari 1,09 1,13 3,7%
Lecco 1,07 1,13 5,6%
Brescia 1,11 1,13 1,8%
Bologna 1,12 1,13 0,9%
Venezia 1,09 1,12 2,8%
Pescara 1 1,12 12,0%
Forlì 1,04 1,12 7,7%
Treviso 1,08 1,11 2,8%
Firenze 1,09 1,11 1,8%

Fonte: elaborazioni Codacons su dati Mise

In base agli ultimi dati ufficiali del Mise, il prezzo record dell’espresso si raggiunge a Bolzano, dove un caffè consumato al banco del bar costa in media 1,23 euro – analizza il Codacons – Al secondo posto in classifica, con una media di 1,20 euro, si piazzano Rovigo e Ravenna. Seguono a 1,19 euro Vicenza, Trento e Ferrara.

Ben 25 città registrano nel nostro paese un prezzo medio del caffè superiore a 1,10 euro. Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Friuli le regioni italiane dove i prezzi risultano sensibilmente più elevati. Al sud Italia i listini registrati sono invece più bassi e, in molte città, inferiori a 1 euro a tazzina.

Prezzi che – segnala il Codacons – hanno registrato una impennata a seguito dei forti rincari delle bollette di luce e gas, confermando le previsioni della Fipe che avevano annunciato per i primi mesi dell’anno ritocchi dei listini da parte degli esercenti, determinati dal forte incremento dei costi energetici.

E così, mentre l’Istat registra a marzo una inflazione annua per il comparto “ristoranti e bar” pari al +3,8%, nel confronto tra il periodo pre-rincari delle bollette (settembre 2021) e febbraio 2022, si scopre che l’aumento più alto dei listini al pubblico si è registrato a Pescara, dove il prezzo medio dell’espresso al bar è passato da 1 euro a 1,12 euro, con un rincaro del +12%. Seguono Alessandria (+11,3%, da 1,06 a 1,18 euro) e Ravenna (+9%, da 1,10 a 1,20 euro). Unica città che registra un decremento è Trento (da 1,22 a 1,19 euro, -2,5%).

“Il caro-bollette rende il caffè degli italiani più “salato”, e anche un ritocco di pochi centesimi di euro determina un sensibile aggravio di spesa per i consumatori, considerato che ogni giorno nei bar della penisola si consumano circa 9,3 milioni di espresso” – commenta il presidente Carlo Rienzi.