“Far concorrere il Comune al Bando del Ministero dei Beni culturali per Pescara capitale italiana della cultura 2027, ovvero a cento anni dalla nascita istituzionale dell’attuale città, frutto della riunificazione di Pescara e Castellamare dopo la separazione del 1806”: è il progetto dell’associazione preceduto dallo storico ed ex presidente del consiglio comunale, Licio Di Biase, che spiega: “Il progetto della capitale italiana della cultura nasce nel 2014 e si pone, tra gli obiettivi, di valorizzare i beni culturali e paesaggistici e di migliorare i servizi rivolti ai turisti. Il Comune per concorrere all’obiettivo del 2027 deve partecipare al Bando del Ministero dei Beni Culturali del 2024”.
L’Associazione propone all’attenzione della città, “per determinare un salto di qualità nella politica culturale e turistica, ovviamente con risvolti commerciali, l’individuazione di quattro Poli o distretti turistico-culturali e commerciali e precisamente: il Polo degli eventi nella Pineta D’Avalos (Aurum, Teatro D’Annunzio, Auditorium Flaiano e Auditorium Cerulli); il Polo del Fiume e del mare da localizzare alla foce del Fiume Pescara avendo come luogo
identitario il Museo del Mare; il Polo della contemporaneità da identificare nell’area compresa tra il Museo Vittoria Colonna, il Museo Imago e il vecchio mercato coperto di Via Cesare Battisti, nuovo luogo degli incontri; il Polo storico-culturale da identificare con il perimetro della vecchia Piazzaforte, un’area che va oltre il semplice centro storico”.
“L’identificazione di questi Poli o distretti”, sostiene Di Biase, “deve determinare scelte e politiche in sintonia con la valorizzazione del Patrimonio esistente e con la loro esaltazione in chiave turistico-commerciale”.