Concludendo il suo incarico a Montesilvano, Marinelli traccia un breve bilancio dell’attività svolta in città da settembre 2007 ad oggi, rivolta prevalentemente al controllo del territorio e quindi al “contrasto della microcriminalità e ad aumentare la percezione della sicurezza che hanno i cittadini”.
Tanti gli obiettivi perseguiti e raggiunti in questo lungo periodo, sotto il coordinamento del comando provinciale dell’Arma dei carabinieri e in stretta collaborazione con le altre forze dell’ordine, con l’amministrazione civica e con le componenti della Protezione civile.
Tra le finalità dell’azione portata avanti sul territorio di competenza della Compagnia spiccano in particolare la lotta alla prostituzione, sia lungo le strade che in luoghi chiusi (da ricordare i finti centri benessere gestiti da cinesi e sequestrati dall’Arma, nonché le case di appuntamento smantellate sul territorio e la “liberazione” dai loro sfruttatori di oltre dieci donne ), il controllo costante della presenza degli extracomunitari, che si concentrano in particolare alcune zone della città di Montesilvano dando vita talvolta ad attività illecite come la contraffazione, il monitoraggio quotidiano delle famiglie rom, anche in applicazione della normativa antimafia che più volte ha consentito di sequestrare e confiscare in questo territorio beni e proprietà per milioni di euro acquisiti dagli zingari con i proventi di azioni criminose. Da citare anche l’attività finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, e i controlli per assicurare la regolarità della attività commerciali e la sicurezza nei cantieri, solo per citare alcune voci. Da evidenziare, inoltre, l’impegno dell’Arma che ha fatto seguito al terremoto del 2009, quando molti cittadini aquilani hanno raggiunto Montesilvano per trovare rifugio, e le emergenze meteorologiche che i Carabinieri hanno affrontato, d’intesa con altre forze, specie nell’ultimo periodo, tra neve, pioggia e esondazioni.
Marinelli parla di un “bilancio soddisfacente”, basato anche su un calo dei reati (in particolare nel periodo che ha preceduto la crisi economica), e fa riferimento al “potenziamento di organico di cui la Compagnia ha potuto beneficiare”. Ricorda poi il rapporto positivo e di dialogo collaborativo che si è instaurato tra l’Arma e i cittadini, ai quali i carabinieri hanno sempre cercato di dare risposte “concrete e puntuali”.
Lasciando la guida della Compagnia, il capitano ringrazia tutti coloro che hanno lavorato al suo fianco, “contribuendo al raggiungimento dei buoni risultati ottenuti” nonché i rappresentanti delle varie Istituzioni e tutti i giornalisti.