Pescara. La Narcotici blocca una partita all’ingrosso di eroina: sequestrati 4,5 chili ad una rom 26enne. Droga per 180mila euro pronta ad essere smistata agli spacciatori della piazza abruzzese e marchigiana.
Un sequestro a monte della rete dello spaccio di eroina, stupefacente fatalmente ritornato in auge tra i tossicodipendenti pescaresi e, ancor peggio, sempre più diffusa tra i giovani attraverso l’assunzione per inalazione dei fumi. Quello della squadra narcotici della questura di Pescara, effettuato lunedì pomeriggio, è stato un duro colpo inferto ai grossisti della droga. Quattro chili e mezzo di “roba”, trovati nell’appartamento di via Tirino in possesso di Maria Spinelli, rom 26enne ma dal curriculum criminale già bello fitto.
Gli uomini agli ordini dell’ispettore capo Nicolino Sciolè sapevano della partita in arrivo in quel deposito temporaneo: non il solito punto di acquisto per i clienti, bensì hub di distribuzione per gli spacciatori che poi avrebbero portato l’eroina per le strade della città, oltre che per quelli poi in azione su altre piazze dell’Abruzzo e perfino delle Marche. I poliziotti si sono appostati nell’androne del palazzo in zona Tribunale, per poi aspettare l’uscita di una persona dall’appartamento della giovane per fare irruzione. Una volta dentro, la ragazza ha spontaneamente indicato il nascondiglio: “Impossibile”, ha riferito Sciolè stamani in conferenza stampa, “disfarsi dell’ingente quantitativo confezionato in panetti rigidi”. Nell’armadio della camera da letto c’erano, infatti, una busta contenente 7 pani di eroina, oltre a una borsetta e un barattolo metallico contenente 16 sacchetti da 200 grammi di droga ciascuno: solo una volta in mano agli spacciatori questi sarebbero stati divisi in dosi da un quinto di grammo ciascuno, da rivendere a 40 euro l’una ai “tossici”. Un affare da 180mila euro all’ingrosso, destinato a raddoppiare gli incassi al dettaglio. Prima dell’irruzione della Narcotici, calcolando quanti soggetti erano già entrati e usciti in poco tempo dall’appartamento e arrivando a cifra tonda, si calcola che mezzo chilo fosse stato già ceduto.
Nell’abitazione, oltre a bilancini per confezionare le dosi e un cellulare, tutto sequestrato per approfondire le indagini, c’erano il marito della giovane e la sorella minorenne. Solo Maria Spinelli, però, è stata arrestata, dopo essersi assunta ogni responsabilità. Mancavano i contanti, a conferma che quello era solo un deposito e che la compravendita si svolge altrove: i soldi passano per altre mani che stringono il predominio della droga in città. “Maria Spinelli”, ha spiegato il capo della squadra Mobile, Pierfrancesco Muriana, “è una degli 8 figli di Claudio Spinelli, precursore, attualmente in carcere, dell’attività di spaccio intrapresa da alcune famiglie rom già 25 anni fa”.
Quella di lunedì è stata la sesta operazione antidroga portata a compimento dalla questura di Pescara, che ha prodotto l’arresto di 6 pesone e il sequestro di 26 chili tra eroina, cocaina, marijuana e hashish.
Daniele Gall