Teramo. “La Regione non sperperi altro denaro pubblico sugli autoporti, se non è in grado di affrontare e risolvere il problema della loro gestione. Se esistono risorse disponibili, è bene che la Regione le dirotti a sostegno delle piccole imprese e del credito”.
Lo afferma il direttore della Cna di Teramo, Gloriano Lanciotti, secondo cui, “intervenendo in tempi sospetti, i “supplementari” di un Consiglio regionale ormai in disarmo, l’assessore regionale ai Trasporti, Morra, tira fuori dal cilindro un provvedimento sugli autoporti abruzzesi che non solo arriva decisamente fuori tempo massimo, ma è del tutto privo di credibilità”. Per Lanciotti, desta stupore la decisione del titolare della delega ai Trasporti della Giunta Chiodi di prevedere un finanziamento di 2 milioni e 700mila euro per le strutture di Roseto e Castellalto: «Diciamo subito, e senza giri di parole – attacca – che in ogni caso il cosiddetto autoporto di Castellalto, un’opera inutile fin dal momento del suo concepimento, va tolto di mezzo dalla discussione: la collettività non deve più rimetterci neppure un centesimo, ed è quindi meglio ripensarne la destinazione con il supporto del mondo produttivo locale”.
Diverso, per il direttore provinciale della Cna, il discorso riguardante Roseto: “Si tratta di un’opera ultimata e collaudata, il cui destino tuttavia – al pari delle strutture gemelle della Marsica e di San Salvo – appare legato soprattutto agli aspetti gestionali, che la Regione non ha mai affrontato con serietà. E’ una struttura teoricamente in grado di funzionare perfettamente, ed assolvere la funzione per cui era stato progettato e realizzato, o di essere riconvertita, eventualmente, come centro di smistamento delle merci. Ma anni di abbandono l’hanno consegnata a un inarrestabile degrado ed a usi impropri, come le corse di auto e gli allenamenti dei cicloamatori. Ricordo che la scorsa estate, su questi monumenti allo spreco che hanno succhiato decine di milioni di soldi pubblici, il nostro presidente regionale, Italo Lupo, ha chiesto alla procura regionale della Corte dei Conti di accendere i riflettori».”In tutti questi anni, compresi quelli della gestione Morra – conclude Lanciotti – non è mai stato affrontato con serietà il nodo della gestione.
Al più, la Regione si è attardata su ipotesi destinate già in partenza al fallimento, come la costituzione di società miste, pubblico-private, da usare come cimitero degli elefanti per ex politici trombati, con consigli di amministrazione ridondanti. Ipotesi fallimentari, laddove l’unica possibilità concreta sarebbe stata un rapporto più forte con le comunità locali degli imprenditori”. Dunque, per la Cna, in attesa di vedere risolti questi nodi, se «risorse finanziarie si rendono disponibili attraverso i fondi Fas, è bene destinarle subito al mondo delle imprese, per dare ossigeno al credito”.