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Pescara, commemorato l’eccidio partigiano di Colle Pineta

Pescara. Celebrata questa mattina la commemorazione dei Martiri di Colle Pineta con la consueta cerimonia svolta nel cortile della scuola ’11 Febbraio ’44’.

 

Insieme alla dirigente scolastica Assunta D’Emilio, erano presenti il sindaco del Comune di Palombaro Consuelo Di Martino, l’assessore comunale alla Cultura Giovanna Porcaro ma soprattutto tutti gli studenti della scuola primaria intitolata, dal 25 aprile 1998 al giorno dell’eccidio partigiano.
La cerimonia si è aperta con la tradizionale benedizione da parte del parroco Don Nino Di Francesco, e, dopo la recita delle preghiere, i bambini della scuola hanno deposto la corona dinanzi al Cippo, con un minuto di silenzio in memoria dei caduti. “Il 70° anniversario che celebriamo oggi – ha ricordato l’assessore Porcaro – richiama alla mente episodi di un tristissimo passato. Settant’anni fa in questa zona fu consumato un tremendo eccidio a discapito di cittadini italiani che cercavano la propria strada verso la libertà, percorso che fu loro impedito a causa della repressione nazista. Tra il 9 e il 10 febbraio 1944, presso il Municipio di Chieti, si celebrò il processo a questi italiani, la cui sentenza, emessa dal Tribunale militare tedesco, riservò per tutti l’impiccagione. E solo dopo l’intervento dell’arcivescovo di Chieti, Giuseppe Venturi, e del podestà, Alberto Gasparri, la sentenza fu commutata in fucilazione. Nelle prime ore del pomeriggio dell’11 febbraio ’44, nei pressi di questa cava di argilla, uno alla volta furono trucidati i 9 partigiani.”

Subito dopo si è svolto il ‘passaggio del testimone’ e del filo rosso della memoria, identificato in un gomitolo di lana, tra gli studenti delle quinte classi e quelli delle quarte, ossia i ragazzi delle quinte hanno preparato una vecchia valigia in cui hanno custodito i libri, le lettere, i documenti storici e una copia della Costituzione Italiana, “una valigia – hanno spiegato i bambini – che oggi consegniamo ai ragazzi della quarta elementare che avranno il compito di leggere, documentarsi e approfondire la storia dei 9 partigiani abruzzesi uccisi per continuare a tramandare la memoria di una tragedia che riguarda una città intera”.

Nel corso della cerimonia sono stati ricordati anche Monsignor Emilio Venturi, scomparso a 94 anni nel luglio 2009, il parroco che, giovanissimo, raccolse gli ultimi aneliti e le ultime testimonianze dei nove partigiani di Colle Pineta prima che fossero portati a Pescara per essere fucilati, e poi Floriano Finore, scomparso il 24 aprile del 2010, che fu tra i tre giovani ‘graziati’ e risparmiati dalla fucilazione, due personaggi ai quali due anni fa sono state intitolate due aule dell’Istituto. La cerimonia si è conclusa con il lancio dei palloncini bianchi e celesti, citando, uno ad uno, i nomi dei 9 partigiani trucidati, ossia Pietro Cappelletti, Aldo Sebastiani, Massimo Beniamino Di Matteo, Stelio Falasca, Nicola Cavorso, Raffaele Di Natale, Aldo e Alfredo Grifone, e Vittorio Mannelli, e infine il canto dell’Inno della scuola 11 febbraio ’44.

CASCIANO: MASCIA ASSENTE

“Il sindaco di Pescara, evidentemente troppo impegnato a convincere i suoi alleati di meritare una seconda opportunità, ha disertato ancora una volta un appuntamento storico importantissimo per la città di Pescara. Stamattina, durante la commemorazione dei martiri di Colle Pineta, era assente. Ricordare il sacrificio dei nostri fratelli che si sono immolati per la nostra libertà è un dovere di tutti, ma, in particolar modo è il dovere di un primo cittadino che, per ruolo, rappresenta tutti i pescaresi”. Questo il commento polemico del segretario cittadino del Pd Stefano Casciano. Sottolineando l’assenza del primo cittadino, che l’anno scorso innesco una violenta polemica con la scuola proprio in occasione dell’11 febbraio, Casciano aggiunge: “Non si trattava di una manifestazione qualunque, di un taglio di un nastro o di una partita di calcio, ma di uno degli avvenimenti più drammatici della nostra storia, che meritava rispetto e, quindi, la sua presenza. Ancora una volta Mascia dimostra poca sensibilità e attaccamento alla città”.