Pescara. I lavori di dragaggio del porto di Pescara “termineranno entro fine febbraio”. Lo ha detto il comandante della Direzione Marittima Abruzzo-Molise, capitano di vascello, Luciano Pozzolano sottolineando che, senza i lavori, con l’alluvione del 2 dicembre scorso, “ci sarebbe stata una esondazione del fiume Pescara tragica”.
Dopo il 20 gennaio arriverà una nave nella darsena commerciale per iniziare le prove di ingresso e uscita dal porto.
Ora, ha annunciato il comandante Pozzolano “il nostro obiettivo è quello di far ripartire l’economia del porto e del settore commerciale”. In questo caso, Pozzolano ha spiegato che i lavori di dragaggio, dopo la breve pausa natalizia, sono ripresi regolarmente: “È tornata anche la seconda draga (che aveva lasciato Pescara a novembre) e questo ha permesso di continuare i lavori sia nel porto canale che nella darsena commerciale. In questo caso nella darsena si arriverà ad una profondità di 5 metri e mezzo e non 6 perché gli spazi per i sedimenti nella vasca di colmata sono ormai praticamente esauriti”. A complicare la situazione, ha spiegato il comandante della Direzione Marittima, l’alluvione del 2 dicembre perché ha portato i sedimenti da monte a valle, con il deposito di materiale nella parte terminale della foce e proprio presso la darsena commerciale. “Oggi, una volta tolto l’accumulo – ha proseguito Pozzolano – possiamo dire di aver risolto il problema. Ora, una volta conclusi i lavori, bisognerà far riprendere le attività commerciali, partendo dall’energetico, con l’arrivo di navi cisterna. Sono in tal senso già in corso contatti con alcune società armatrici. E a tal proposito posso dire – ha concluso Pozzolano – che dopo il 20 gennaio arriverà una nave nella darsena commerciale per iniziare le prove di ingresso e uscita dal porto”. Pozzolano ha poi aggiunto che del problema del porto di Pescara si è parlato anche con il vice comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Ammiraglio Stefano Vignai che per tre giorni, fino a ieri, è stato in visita in città. I lavori veri e propri di dragaggio iniziarono nella scorsa metà di aprile. Il 21 maggio scorso da ricordare l’incidente in cui ci fu l’urto tra la gru di una delle due draghe e il Ponte del Mare.
Secondo l’assessore alla Pesca della regione Abruzzo, Mauro Febbo, “è auspicabile che, dopo quanto accaduto, e anche alla luce dei lavori che dovrebbero concludersi a breve, venga trovata una soluzione definitiva per il porto canale e anche la darsena commerciale, perché è impensabile che si possa fare un dragaggio ogni quattro, cinque anni”. “Questi lavori – ha aggiunto Febbo – sono costati qualcosa come 14-15 milioni di euro, e per questo l’augurio è quello di arrivare a risolvere definitivamente la questione, trovando anche una soluzione stessa per la diga foranea che rappresenta un problema”.
“Il dragaggio a nostro avviso è stato fatto non nella misura massima. I problemi c’erano e ci sono ancora oggi. Noi diciamo che non si deve abbassare assolutamente la guardia, e proseguire il dragaggio fin quando possibile”. Lo ha affermato Giovanni Verzulli, in rappresentanza della marineria pescarese. “L’alluvione del 2 dicembre scorso – ha aggiunto Verzulli – avrebbe potuto essere drammatica senza i lavori di dragaggio e credo che l’opinione pubblica debba essere riconoscente nei confronti della marineria che, anche con proteste eclatanti, ha spinto per dare avvio ai lavori e far sì che lo scorso 2 dicembre non accadesse una tragedia”. Il rappresentante dei pescatori ha poi sottolineato che “i nostri problemi ci sono e sono tanti. Siamo stati fermi quattordici mesi. Quattordici mesi senza lavoro per avere briciole. Stiamo ancora aspettando che da Bruxelles l’Unione Europea si pronunci sulle sovvenzioni da accordarci e sul fatto che si tratti o meno di aiuto di stato. Siamo tornati a lavorare – ha concluso Verzulli – ma per noi la strada è ancora tutta in salita”.