In particolare, spiega l’associazione di categoria in una nota, il ricorso chiedeva l’annullamento, previa sospensiva, della delibera della giunta comunale che ha dato il via libera ai lavori di infrastrutturazione e riqualificazione delle strade e piazze che dovrebbero portare alla realizzazione dell’arteria di collegamento fra piazza della Repubblica ed il crocevia via Teramo/via De Gasperi cioè l’arteria su cui dovrebbe confluire il traffico di corso Vittorio Emanuele in seguito alla chiusura dovuta alla riqualificazione e pedonalizzazione. Come già precisato in passato dall’assessore alla Mobilità Fiorilli, i ricorso si riferisce, in sostanza, alla bretella in costruzione sull’area di risulta che dovrà assorbire il traffico una volta chiuso corso Vittorio.
Per il presidente della Confcommercio Ezio Ardizzi, “l’ accoglimento della nostre istanze rappresenta un primo passo importante per evitare una scelta scellerata per la città di Pescara che, tra la altro, comporta per l’ennesima volta un ingente spreco di risorse pubbliche. Speriamo che la sospensiva induca qualcuno ad una riflessione approfondita su un’idea progettuale che avrebbe il sicuro effetto di peggiorare la viabilità cittadina e di affondare le attività economiche di corso Vittorio e zone limitrofe”. L’associazione fa sapere al Comune di essere disponibile ad un confronto “su cosa sia veramente utile per rilanciare l’economia cittadina”. La discussione del merito della causa si terrà il 20 marzo 2014.
AREA DI RISULTA NEL CAOS
Con i lavori sospesi, per l’area di risulta potrebbero preannunciarsi mesi di travaglio. arearisulta_bretella_lavori Parla di
FIORILLI PRENDE LA STRADA DEL PD
“Prendiamo atto della decisione del Tar, che peraltro è giunta dopo la conclusione stessa di tali opere, visto che la rotatoria è già stata completata, così come la relativa segnaletica stradale, ma è altrettanto ovvio che i nostri uffici stanno già preparando il ricorso al Consiglio di Stato contro quell’ordinanza”. Per nulla scosso, l’assessore alla Mobilitò Fiorilli rotatoria_arearisulta guarda avanti nella progettazione della semipedonalizzazione di corso Vittorio Emanuele. Anzi,
LA SENTENZA DEL TAR
Nella motivazioni della sospensiva decisa dal Tar, pubblicate in nottata, si legge: “le opere previste rientrano all’interno della zona di Prg qualificata come Polo centrale PP1 ai sensi dell’articolo 37 delle Norme tecniche di attuazione, il quale impone per detta area solo interventi urbanistici di carattere unitario da approvarsi nelle forme del Piano particolareggiato; rilevato pertanto che appare palese la violazione della richiamata disciplina di Prg, che la dedotta provvisorietà dell’intervento, oltre a non essere ricompresa tra le possibili deroghe alla citata disciplina di Prg, appare in contrasto con la realizzazione di opere strutturali di modifica della destinazione d’uso, che appaiono di importo tutt’altro che trascurabile, nonché di rilevante impatto urbanistico”.
“Il TAR pur esprimendosi per ora soltanto sulla sospensiva ha esplicitamente anticipato il giudizio di merito confermando interamente la tesi che ho mille volte ripetuto in consiglio comunale, in commissione e sugli organi di informazione: per realizzare un nuovo asse viario sull’area di risulta era necessaria una variante al PRG che doveva quindi essere approvata in Consiglio Comunale”. Così ha commentato la vicenda il consigliere comunale e regionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, aggeiundo che in maniera lapidaria lo ha confermato il TAR: “appare palese la violazione della richiamata disciplina di PRG operata con atto della Giunta Comunale”.“Non posso che denunciare – aggiunge Acerbo – l’irresponsabilità di dirigenti e amministratori che hanno deliberatamente ignorato le nostre argomentazioni che qualsiasi persona che conosce l’alfabeto poteva comprendere in pochi secondi. Su chi ricadrà il costo di questa operazione spregiudicata volta ad aggirare il confronto con cittadinanza e consiglio comunale? Qualcuno dovrà pagare il costo derivante da una così evidente cantonata e non credo debba essere la comunità. Questa volta la strategia del fatto compiuto che caratterizza troppo spesso interventi realizzati con procedure scorrette non ha funzionato. Purtroppo nella medesima seduta il TAR ha bocciato il ricorso la richiesta di sospensiva sul progetto della filovia il cui iter complicatissimo è costellato di irregolarità altrettanto evidenti che spero vengano dai giudici focalizzate nel corso dell’esame del merito”.