La tardiva procedura di valutazione di impatto ambientale (Via)è materia da Tar; le barriere architettoniche copiosamente presenti lungo il tracciato dovranno essere rimosse, come deciso proprio dalla commissione Via della Regione. Ora, la nuova puntata della telenovela Filovia si incentra sulla tenuta del tracciato che ospiterà il Filò per collegare Pescara e Montesilvano.
Protagonista Antonio Blasioli, consigliere comunale Pd, la Balfour Beatty Rail, impresa che sta realizzando i lavori, e la Gestione trasporti metropolitani che, per conto dei Comuni, gestirà i mezzi una volta in funzione e ha appaltato i lavori. Prima di assoggettare la strada-parco pescarese e il suo proseguimenti su Montesilvano al peso di un mezzo non poco imponente sono stati effettuati, ad aprile 2012, i necessari test di tenuta strutturale: incaricata dei carotaggi, cioè dei prelievi del terreno sotto l’asfalto, la Sts Mobile di Ancona. Ma i risultati?
Blasioli li ha richiesti alla Balfour Beatty: “La risposta incredibile fornitami nella circostanza”, riferisce, “è che, per accordi contrattuali stabiliti con la Gtm, i risultati delle indagini stati “secretati” e, quindi, come tali, non sono divulgabili a chicchessia, men che meno a un Consigliere comunale, cui la legge ed anche la giurisprudenza consentono invero ampia e incondizionata facoltà di accesso agli atti”. Seconda battuta d’inchiesta in consiglio comunale, dove il 13 giugno scorso Blasioli ha ricevuto risposta dall’architetto Fabrizio Trisi, dirigente comunale del settore Lavori pubblici e mobilità, in nome e per conto del Responsabile unico del procedimento, l’ingegner Fabiani della Gtm: “Hanno affermato”, riferisce ancora il democratico, “che il tratto pescarese avrebbe una tenuta garantita per i prossimi venti anni, mentre la tratta di pertinenza del Comune di Montesilvano, molto meno, per difetti insiti nella realizzazione, senza alcuna precisazione sulla sua durata effettiva”. A quell’audizone in sala consiliare seguì, il 13 settembre, quella del presidente Gtm Michele Russo convocato in commissione Mobilità del Comune: “Confermò la sussistenza di problemi per un tratto di cinquecento metri nel Comune di Montesilvano”, riporta nuovamente Antonio Blasioli.
Un risultato buono per metà? Tanto non basta, in quanto la stessa la ditta che produce il Phileas, i bus ibridi che trasporteranno decine di persone sulla strada “incriminata”, raccomanda espressamente dal proprio sito internet ufficiale che il sottofondo stradale sia dotato del necessario basamento in cemento armato, indispensabile a garantire l’ancoraggio stabile alle boe magnetiche che caratterizzano il sistema di guida vincolata in dotazione al Filò. All’ostinata ricerca dei risultati dei test sui carotaggi viene interrogato anche il vice sindaco di Pescara Fiorilli, assessore alla Mobilità e delegato alla realizzazione della filovia. La risposta scritta, datata 18 novembre, recita: “gli uffici comunali non sono in possesso dei risultati delle analisi effettuate su via Castellamare (alias strada-parco)”. Uffici comunali tra cui quello Tecnico diretto dal già citato architetto Trisi, che in Consiglio qualche mese prima aveva riferito con cognizione di causa. “Tutte versioni contraddittorie”, sostiene Blasioli e conclude, “se le risultanze delle indagini fossero buone davvero, perché mai secretare il documento e, soprattutto, perché il Comune di Pescara non avverte nemmeno l’esigenza di procurarselo?”.