Il personale dell’Arma ha cercato in viale De Gasperi elementi utili a ricostruire quanto accaduto quella sera con la maggiore precisione possibile, ricreando la scena dell’agguato e la dinamica dell’episodio in 3D. Il tutto, ovviamente, partendo dalle ipotesi investigative su cui stanno lavorando da giorni i carabinieri. L’uomo è stato trovato dietro un cassonetto dei rifiuti. Qualcuno ha sentito dei lamenti e, dopo aver visto l’uomo accasciato, ha lanciato l’allarme. Era a terra e presentava all’altezza della testa delle tracce di sangue. Pavone, ingegnere informatico di 42 anni, è stato ferito da un colpo di pistola alla testa. Da allora è in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Pescara.
Sul caso, ancora avvolto dal mistero, indagano i carabinieri di Montesilvano, diretti dal capitano Enzo Marinelli e quelli del Nucleo investigativo. Il pm che coordina le indagini è Annarita Mantini.
Dai Ris si attendono risposte sull’ogiva, su un coltellino trovato vicino al corpo di Pavone e su un fucile sequestrato dai militari dell’Arma, da sottoporre ad accertamenti.
L’attività dei Ris proseguirà anche domani, in viale de Gasperi.