Un volume d’affari annuo di circa 300 milioni di euro, 600 produttori agricoli affiliati, 20 grossisti con 200 dipendenti, 2 cooperative di facchinaggio con 80 dipendenti, 4 società di trasporto e 2mila clienti fra dettaglianti, grossisti, ambulanti e ristoratori. Numeri, quello del centro agroalimentare La Valle della Pescara, raggiunti in 9 anni di attività, che rischiano di essere spazzati via da una situazione debitoria troppo pesante.
Alla già cospicua mole di appelli lanciati per evitare il fallimento, arriva anche l’esortazione della Confcommercio di Pescara verso le istituzioni in grado di evitare il peggio: “Il centro agroalimentare di Cepagatti”, si legge in una nota, “non puo’ e non deve morire e occorre perpetrare tutte le possibili soluzioni affinché questo non avvenga”. “Il Mercato Ortofrutticolo”, prosegue l’associazione, “è un autentico patrimonio del nostro territorio, un valore aggiunto che deve ancora esprimere tutte le sue potenzialita’ e che non puo’ essere affossato da una gestione politicizzata e non professionale”.
Il messaggio è indirizzato alla Regione Abruzzo, che detiene il 77,4% delle quote del consorzio “di fondamentale importanza per il nostro territorio, per la nostra agricoltura, per i nostri contadini, per le piccole attività di frutta e verdura che quotidianamente possono approvvigionarsi di prodotti di prima qualità che arrivano poi sulla tavola di migliaia di famiglie abruzzesi”. “La Regione”, afferma quindi la Confcommercio, “trovi una soluzione immediata per salvare un autentico gioiello abruzzese”. L’associazione, che assieme ai grossisti ortofrutticoli eèstata fra i promotori e fondatori del Centro La Valle delle Pescara, si dice disponibile a dare il suo contributo per favorire qualsiasi azione che possa dare continuità alle attività del mercato. La proposta avanzata vaglia la via dell’acquisizione totale: “La Regione”, propone Confcommercio, “proceda all’acquisto del Centro con un mutuo così come fatto a suo tempo con l’ex Cofa (in foto), precedente localizzazione del mercato, lasciando che siano poi i proventi della gestione a pagare le rate del mutuo”.