Qui non è Holliwood, cantavano i Negrita, e da quel tormentone nacque il parodistico “Qui non è Colliwood” inventato dagli abitanti del quartiere dei Colli. Adesso gli abitanti del maxi-quartiere che guarda Pescara dall’alto, vernacolarmente detti collegiani, sono pronti a rispondere alla scritta gigante che campeggia sulla collina di Los Angeles con un emblema capace di raccogliere altrettante fotografie.
Lo hanno chiamato, per volere popolare, Luca Vallo ed è un cavallino di pezza che da alcuni giorni viene avvistato nei dintorni di via Di Sotto, lo stradone principale del rione. All’angolo della strada, al pascolo per le aiuole, intrappolato nel recinto di una palestra o di un cantiere edile, incastrato tra due alberi e perfino alla fermata dell’autobus in attesa del 5. Il pupazzo è divenuto, grazie ad una pagina Facebook correlata, il divo dei Colli. La gente si ferma a fotografarlo dal finestrino dell’automobile o lo immortala dal balcone di casa, quando d’improvviso se lo ritrova come nuovo dirimpettaio. Poi si corre a postare lo scatto sul social network, e in soli 2 giorni la pagina Cavallo Dei Colliwood ha superato i 900 like.
Un tormentone innocuo e divertente, messo in atto da geniali ignoti. Chi manovra le “redini” di Luca lo sposta ad intervalli irregolari e lancia la social-sfida a farsi trovare. Dalle 6 di stamattina stazionava alla fermata dell’autobus, senza disturbare né ingombrare la panchina agli anziani in attesa. Poi, verso le 20, Federica De Dominicis ha postato l’allarme: “Luca Vallo non c’è più alla fermata, qualcuno l’ha visto?”. E lui, poche decine di minuti più tardi ha risposto: “Mi hanno rapito, sono dentro il recinto della palestra. Help me: voglio tornare libero per continuare a dare la gioia a tutta la gente dei Colli”.
Una goliardata sana e genuina, capace di cogliere tutto il buono che rimane nelle persone: “Piccolino ti stanno trattando bene?”, gli chiede Livia Zaffiri, “io avevo preparato le carote per te torna a casa tua …sei tutti noi …ti aspettiamo numerosi”. Ancora più accorato l’appello che gli lancia Silvia Paglione: “Ciao cavallino, vuoi venire a casa mia che c’è un bimbo che ti aspetta?”.
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Daniele Galli