Sono ancora frammentarie le notizie relative alla forte esplosione avvenuta questa mattina, intorno alle 10:30, in una fabbrica di fuochi d’artificio a Villa Cipressi di Città Sant’Angelo.
Di certo, c’è quella grande nube bianca, che ha destato la preoccupazione di molti. Sul posto sono intervenute le squadre dei Vigili del Fuoco, del 118 e dei Carabinieri. Sul posto si sta allestendo anche un ospedale da campo. Poco dopo, è stato avvertito una seconda esplosione, questa volta di minore entità.
L’esplosione si è verificata all’interno del deposito della ditta ‘Di Giacomo’ in contrada Villa Cipressi. Le fiamme hanno raggiunto i terreni circostanti e avrebbero coinvolto anche due abitazioni, innescando un incendio molto vasto. Oltre allo stabilimento, la ditta ha subito ingenti danni alle vicine attivita’ commerciale e abitazioni. I testimoni parlano di almeno due crateri che si sono formati nella zona dell’esplosione.
Il boato è stato avvertito anche in alcuni comuni della provincia teramana, come Roseto e Pineto.
Tra i feriti ci sono i componenti della prima squadra dei vigili del fuoco arrivata a Villa Cipressi, che sono stati investiti dalla seconda esplosione, avvenuta alle 10.45 (la prima alle 10,15 circa). Ferite anche altre due persone. Sono ancora in corso delle esplosioni di petardi e si attende che la zona si saturi per effettuare un sopralluogo nella fabbrica.
In base alla ricostruzione dei carabinieri i dispersi sono tre, il titolare della fabbrica Mauro Di Giacomo, il fratello Federico e Roberto Di Giacomo, parente dei primi due. Tra le persone messe in salvo dai soccorritori, la nonna della vittima e la badante. Quest’ultima e’ stata portata in salvo dai carabinieri del radiomobile di Montesilvano prima della seconda esplosione. La nonna e’ stata recuperata subito dopo ed e’ stata trasportata all’ospedale di Penne. La donna, malata di Alzheimer, ha riportato ferite lievi. Tra le persone che si sono salvate Gian Marco Di Giacomo, fratello della vittima, e Giordano Di Giacomo, che si e’ rifugiato nel bunker.
(video dalla pagina Facebook Paesaggi d’Abruzzo)
Sul posto stanno arrivando anche i carabinieri del Ris di Roma. Nella zona interessata alle tre esplosioni (la prima simile a un fungo) ci sono i carabinieri della compagnia di Montesilvano, coordinati dal capitano Enzo Marinelli, quelli del Nucleo Investigativo, con il capitano Eugenio Stangatone, e il personale della questura di Pescara, con il dirigente delle volanti Alessandro Di Blasio. E’ stato creato un punto di raccolta per amici e parenti della famiglia Di Giacomo e una tenda e’ stata allestita per i soccorsi. Il raggio di azione dei ‘botti’ e’ stato di cinque chilometri.
“Tutta la zona sara’ circoscritta, transennata e sottoposta a tutela e sara’ bonificata” ha detto il prefetto Vincenzo D’Antuono, intervenuto sul posto. “Ci sono ancora delle fonti di rischio per i cittadini e sono a lavoro artificieri e vigili del fuoco. Saranno necessari giorni, probabilmente. I focolai di incendio sono motivo di attenzione, considerato che alla base di tutto c’e’ la polvere pirica. La sala della protezione civile in prefettura e’ stata attivata immediatamente e sara’ chiusa quando sara’ conclusa la situazione, cioe’ quando non ci sara’ piu’ alcun rischio. Solo allora metteremo la parola fine a questa tragica, drammatica situazione. Quanto alle cause, sono in corso accertamenti tecnici. Sono diverse le ipotesi ma non si puo’ arrivare a nessuna conclusione”.
Per spegnere i roghi stanno lavorando elicotteri e un Canadair, per far arrivare l’acqua direttamente sulla zona interessata. Sul luogo dell’incidente e’ arrivato anche il pm di turno, Annalisa Giusti.
La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo per incendio colposo, disastro colposo e omicidio colposo forse plurimo, considerato che ci sono tre dispersi. L’area è stata sottoposta a sequestro. Proprio qui, tra l’altro, venivano depositati i botti illegali sequestrati dalle forze dell’ordine. “Cercheremo di fare tutto il possibile” ha detto il procuratore aggiunto Cristina Tedeschini “per ricostruire la dinamica, compatibilmente con i tempi tecnici, perchè la zona continua ad essere pericolosa e va bonificata. I tempi previsti per la bonifica sono di 3-4 giorni e bisogna tenere conto che c’è un deposito di polvere pirica pericolosissima non coinvolto dall’incendio”. Le indagini saranno portate avanti da carabinieri, artificieri e vigili del fuoco. Considerate le condizioni della zona non è possibile proseguire le ricerche dei dispersi se non dopo la bonifica.
“La tragedia consumatasi oggi a Città Sant’ Angelo con l’esplosione della fabbrica pirotecnica,impone due cose:il rispetto per le vittime ed i feriti,per chi ha subito danni .E il dovere per un politico di interrogarsi,anche per cercare di evitare che tragedie come quella di oggi si ripetano. Come ha rilevato l’associazione dei consumatori Codacons ,dal 1998 si sono registrati in Italia 14 esplosioni all’interno di fabbriche di fuochi d’artificio, con 42 vittime accertate, escluso il decesso provocato dall’incidente di oggi.
Per questo ho sentito il dovere di chiedere,unitamente ad altri senatori del M5S, al competente Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con una interrogazione orale con carattere di urgenza ex art.151 del regolamento(risposta e discussione in aula) alcune cose.
Partendo dal presupposto che nell’ Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di causare di incidenti rilevanti ai sensi dell’articolo 15, comma 4 , di cui Decreto Legislativo 17 agosto 1999 n. 334,aggiornato a Giugno 2013 nella parte relativa alla Regione Abruzzo, figura in elenco, con codice Ministero NO032,in località Città Sant’Angelo uno stabilimento la cui ragione sociale viene classificata come pirotecnica chiediamo di sapere:
-se lo stabilimento, la cui ragione sociale viene individuata come pirotecnica di cui all’Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di causare di incidenti rilevanti ai sensi dell’articolo 15-comma 4 di cui D.L. 17 agosto 1999 n. 334 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e successive modifiche ed integrazioni, sia quello nel quale si è verificata la esplosione odierna;
-in caso affermativo, quali siano i dati inseriti nella banca dati sugli esiti di valutazione dei rapporti di sicurezza e dei sistemi di gestione della sicurezza previsti dall’articolo 15, comma 4 di cui D. L. 17 agosto 1999 n. 334 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incendi rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose” e successive modifiche ed integrazioni;
-se intenda il Ministro interrogato adottare le opportune iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di verificare il rispetto del Piano di emergenza interno previsto dall’articolo 11 del richiamato D.L. 17 agosto 1999 n. 334 e di quanto sancito dall’articolo 5-bis dello stesso decreto:“Nelle zone interessate dagli stabilimenti di cui all’articolo 2, comma 1, gli enti territoriali tengono conto, nell’elaborazione degli strumenti di pianificazione dell’assetto del territorio, della necessità di prevedere e mantenere opportune distanze tra gli stabilimenti e le zone residenziali, gli edifici e le zone frequentate dal pubblico, le vie di trasporto principali, le aree ricreative e le aree di particolare interesse naturale o particolarmente sensibili dal punto di vista naturale, nonché tra gli stabilimenti e gli istituti, i luoghi e le aree tutelati ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.”, considerato i danni ambientali e geofisici al momento solo visivamente accertabili”.
A seguita del tragico incidente di questa mattina e constatata l’impossibilità di rinviare la manifestazione per ragioni organizzative e di ordine pubblico, l’Associazione Dall’Etna al Gran Sasso ha deciso di sospendere tutte le attività folkloristiche e gli eventi musicali della festa fino alla fine della settimana. A partire da stasera (giovedì 25 luglio ) fino a domenica 28 luglio, data conclusiva della manifestazione, sono dunque cancellati tutti gli spettacoli nel cartellone di Dall’Etna al Gran Sasso. “Un gesto doveroso in segno di rispetto per le vittime e di vicinanza alle famiglie coinvolte. Resta confermato il programma religioso”. Precisano i responsabili dell’associazione.
Stop nel tardo pomeriggio alla ricerca dei tre dispersi e riprenderanno solo dopo la bonifica, che dovrebbe avvenire in 3-4 giorni. Emanuele Cherubini, responsabile provinciale del 118 di Pescara che sta coordinando i soccorsi in collaborazione con le forze dell’ordine, ha dichiarato che non vi sono più speranze di trovare le tre persone vive. Nel frattempo le indagini saranno portate avanti da carabinieri, artificieri e vigili del fuoco.
Nel pomeriggio anche il presidente Giorgio Napolitano ha chiesto informazioni sulla tragedia al prefetto Vincenzo D’Antuono.
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