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Pescara, Martelli resta in carcere: si cerca il complice dell’agguato a Di Risio

Pescara. Martelli rimane in carcere con l’accusa del tentato omicidio di Claudio Di Risio. I carabinieri ancora a caccia del complice della gambizzazione.

Ha passato la notte in carcere Roberto Martelli, il 33enne accusato di aver gambizzato ieri mattina l’ex componente della banda Battestini Claudio Di Risio. E ci rimarrà ancora: domani mattina alle 10:30, infatti, nel penitenziario di San Donato si terrà la convalida dell’arresto per i reati di tentao omicidio, lesioni personali aggravate e porto abusivo d’arma da fuoco. A questi si aggiunge anche l’evasione, in quanto i limiti degli arresti domiciliari ai quali il pluripregiudicato era ristretto permettevano l’uscita di casa per andare a lavoro solo a partire dalle 7:30.

Erano le 7, invece, quando Martelli avrebbe esploso 6 colpi di pistola in via Nora, dinanzi all’abitazione dell’ex bandito 51enne: Di Risio è stato raggiunto sotto il portone di casa da due colpi di pistola e ha riportato la frattura di una tibia, ricoverato poi in ospedale senza correre pericolo di vita e senza riferire nulla ad Eugenio Stangarone, capitano del Nucleo Investigativo dei carabinieri che lo ha interrogato.

Si tratterebbe, però, di vecchie ruggini legate al mercato della droga: “Una faida personale tra Martelli e Di Risio”, ha detto il comandante provinciale dell’Arma Marcello Galanzi, “una storia abbastanza vecchia che dovrebbe limitarsi ad un ambito legato allo spaccio di stupefacenti”. Martelli, azzardando la ricostruzione, avrebbe aspettato che Di Risio (in foto a destra) uscisse dal carcere, dove era tornato poco tempo fa per porto abusivo d’armi. La scarcerazione due giorni fa e ieri l’episodio vendicativo, che però il 33enne avrebbe eseguito insieme. Stangarone e i suoi, ritengono che ad accompagnarlo in via Nora ci fosse un complice, e per l’identificazione di questi continuano le indagini, sotto il coordinamento del pm Salvatore Campochiaro.