E’ il capitano Claudio Scarponi, comandante provinciale dei carabinieri di Pescara, a fornire i primissimi dettagli della rapina, consumata attorno alle 8:45 di oggi, sul piazzale del centro commerciale Mall a Villanova di Cepagatti
In tre, uno a rimasto a bordo di un fiat Doblò, gli altri due con il volto coperto da passamontagna e i fucili in braccio, spianati contro le due guardie giurata dell’agenzia Scortitalia. Un ‘flash’, un colpo durato pochi istanti, consumato sul piazzale del centro commerciale Mall, a Villanova di Cepagatti, luogo ormai solito alle irruzioni notturne ma colto impreparato dall’assalto che ha fruttato alla banda armata svariate decine di migliaia di euro.
La ricostruzione dei carabinieri si basa sulle riprese delle telecamere a di sorveglianza del Mall, che hanno ripreso tutta la scena per intero: le guardie che escono con i sacchi di contante, appena ritirato dalla cassa continua dove ieri sera una decina di negozianti aveva depositato l’incasso di una domenica “di crisi” che comunque aveva accumulato un gruzzolo a cinque cifre, e l’assalto dei due uomini pronti all’uscita. “I fucili puntato hanno convinto le guardie”, spiega il capitano Scarponi, nessun colpo esploso nè colluttazione: oltre al contante, i banditi hanno portato via anche una pistola CZ100 dalla fondina di uno dei vigilantes. Quindi la fuga dapprima con il Doblò, ritrovato completamente bruciato sul lungofiume Aterno a Santa Teresa di Spoltore a meno di un chilometro dal luogo dell’assalto, poi continuata con un altro mezzo appositamente preparato.
“Il fuoco ha fatto bene il suo lavoro”, illustra Scarponi, “e stiamo svolgendo accertamenti, ma le targhe sono state scambiate con un altro mezzo”. Un colpo dettagliatamente preparato nei giorni addietro: stamattina il proprietario di un’azienda di Spoltore ha ritrovato su di un mezzo parcheggiato venerdi serà all’interno dell’attività commerciale targhe diverse da quelle originali. Scontato, dunque, dedurrè che nel week end i banditi si siano introdotti nella rimessa e abbiano invertito le targhe con quelle del Doblò poi bruciato, in modo da muoversi più tranquillamente.
Un’accuratezza mantenuta dai criminali anche stando attenti a non parlare con accenti valevoli come traccia. Un’accuratezza che ora le indagini dell’Arma cercheranno di fronteggiare raccogliendo quanti più dettagli possibili, sperando che sul percorso della fuga siano presenti altre telecamere.
Daniele Galli