Città Sant’Angelo. Incremento del 300% in due anni per gli impianti fotovoltaici: case e industrie angolane scelgono l’energia solare per risparmiare su bollette e emissioni. Una delibera “ambientalista” ha evitato il “pannello selvaggio” nelle campagne.
Fortissimo la diffusione degli impianti fotovoltaici sui tetti degli opifici industriali e delle abitazioni di Città Sant’Angelo: tra il 2010 e il 2012 si è registrato un incremento del 300%, con oltre 120 impianti installati in termini assoluti. Un dato ovviamente legato alla ridotta diffusione iniziale di questo tipo di strutture, ma senza dubbio amplificato dalle normative volute dall’amministrazione comunale angolana per tutelare il paesaggio dagli impianti a terra che hanno anticipato lo stato centrale sul tema della tutela del panorama e della ricchezza dei suoli e consentito gli impianti a terra esclusivamente nelle aree industriali e produttive.
“La tempestiva adozione dei criteri per gli impianti a terra”, spiega il sindaco Gabriele Florindi, “ha evitato di snaturare diverse zone e paesaggi del territorio angolano, che rischiavano di diventare uno scenario lunare, e nel contempo ha incentivato la realizzazione degli impianti sui tetti”. Nel marzo del 2010, infatti, in una delibera condivisa con le associazioni ambientalistiche regionali (Lipu, Italia Nostra, Wwf, Legambiente), ha adottato sulla base delle linee guida emanate dalla Regione Abruzzodei criteri per evitare l’inserimento in zona agricola degli impianti fotovoltaici in modo indiscriminato. I criteri stabiliti dal consiglio comunale non hanno evitato l’installazione di pannelli solari nel territorio, ma hanno spinto gli investimenti imprenditoriali del settore energetico a prediligere le aree produttive e le aree industriali. “Tali criteri” aggiunge il Sindaco “sono stati antesignani rispetto alla legge dello Stato, che attualmente non consente più di realizzare impianti a terra in zone agricole.”