La natura riconquista una porzione di città a Pescara, con le dune che tornano a caratterizzare un tratto del litorale in pieno centro urbano. All’altezza della Madonnina presso il molo nord del porto grazie all’azione del Wwf e della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus rare specie di piante e di animali tipici delle spiagge hanno ricolonizzato un’area che ora è stata anche resa fruibile dai cittadini. Un vero e proprio laboratorio all’aperto sulla biodiversità della costa adriatica dove conoscere il volto naturale di una spiaggia.
Il processo di rinaturalizzazione è partito alcuni anni fa quando una coppia di fratino, una rara specie di uccello, ha tentato di nidificare nell’area del molo nord dove si è formato negli anni un ampio accumulo sabbioso. Le tempestive segnalazioni delle associazioni bloccarono i periodici lavori di cosiddetta “pulizia” meccanica della sabbia che solitamente causa la totale scomparsa di ogni specie di pianta trasformando la spiaggia in una perfetta tavola piatta completamente artificiale.
Da allora Wwf e stazione ornitologica assicurano la pulizia manuale dai materiali spiaggiati di origine antropica, come bottiglie, pezzi di plastica e rifiuti vari, lasciando invece quelli vegetali, come piccoli tronchi e rami, che costituiscono elementi importanti per l’accumulo della sabbia trasportata dal vento. Sono subito comparse le prime piante pioniere che hanno iniziato a stabilizzare la sabbia e a formare i primi embrioni dunali.
Le due associazioni, visto che il Piano spiaggia vigente destina l’area a parco delle dune e considerato che in pochi anni i nidi di Fratino sono aumentati facendo di questo tratto di spiaggia l’area di nidificazione più importante d’Abruzzo come densità, hanno richiesto a Comune e Capitaneria di Porto la possibilità di poter recintare con circa 200 paletti e centinaia di metri di corda le aree con vegetazione. In questo modo è stato anche limitato il disturbo dei passanti ai fratini in cova e con i piccoli. Sono state predisposte bacheche con cartelli che contengono magnifiche immagini del Fratino con i piccoli e brevi spiegazioni sull’ecologia della specie. Tra poco, una volta terminata la stagione riproduttiva del Fratino, saranno anche posizionati cartellini sulle piante più peculiari. Si tratta di un vero e proprio “regalo” alla città da parte delle due associazioni che hanno impegnato fondi propri, anche per dimostrare che con poco è possibile mitigare il danno che arrechiamo alla Natura. Da un punto di vista ambientale i risultati si sono visti immediatamente: quest’anno ben sette nidi di Fratino sono stati individuati e due hanno già prodotto piccoli che attualmente sono accuditi dai genitori. Diverse specie di piante adattate alla vita sulla sabbia hanno ricolonizzato gli embrioni dunali come la Silene colorata o il Ravastrello.
“Dopo decenni a Pescara sono tornate le formazioni dunali che caratterizzavano il litorale pescarese fino agli anni ’50 del secolo scorso”, spiega Augusto De Sanctis, presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus, “Grazie a questa sistemazione l’area della spiaggia della Madonnina è stata scelta come sito riproduttivo da diversi fratini, un uccello ormai molto raro e minacciato, protetto a livello comunitario.
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Foto: Alessandro Di Federico