Solo la prontezza della più anziana è riuscita a mettere in fuga i due rapinatori che ieri sera hanno sequestrato tre donne, madre 63enne e due sorelle di 31 e 22 anni, nella loro casa di via Torrente Piomba. L’incubo è cominciato alle 22:30, quando la più grande delle due sorelle è stata sorpresa sul portoncino di casa al rientro dalla giornata di lavoro nella tabaccheria di famiglia.
In due, apparentemente abruzzesi, volto coperto da passamontagna e tute scure e anonime addosso, l’hanno costretta ad entrare in casa sotto la minaccia di una pistola.
Nella villetta c’erano la sorella e la madre, che insieme alla prima vittima sono state legate e immobilizzate con delle fascette da elettricista. La 63enne, forse più recalcitrante al sequestro, è stata anche ammutolita con del nastro adesivo, mentre le due sorelle sono state condotte in una camera al piano superiore per aprire la cassaforte. Operazione impossibile, hanno spiegato le ragazze ai banditi, in quanto le chiavi della cassetta di sicurezza erano state precedentemente rubate nel corso di un altro furto.
I malviventi, però, non hanno creduto alla motivazione e sono passati alle maniere forti per convincere a mollare la chiave. Scene da film di Kubrik: schiaffi in faccia, la più giovane è stata colpita in testa con il calcio della pistola, la sorella maggiore è stata ricoperta in viso dallo spray urticante al peperoncino. A salvarle è stata, appunto, la madre, lasciata incustodita al pian terreno, dove è riuscita a liberarsi per poi affacciarsi al balcone chiedendo aiuto a squarciagola. Le urla hanno allertato i due ladri, che si sono dati alla fuga prelevando soltanto 80 euro da una borsa.
Scappando, però, hanno perso il caricatore dell’arma, che parrebbe essere a salve. Da questo elemento sono partite le indagini dei carabinieri di Montesilvano, guidati dal capitano Marinelli, intervenuti sul posto dopo la chiamata al 112, mentre le due giovani sono state medicate in ospedale.