“I lavori dovrebbero partire domani”: l’annuncio più atteso degli ultimi due anni, dalla marineria in primis e dal comparto portuale poi, è dato da Alberto Marconi, ingegnere a capo della Sidra, la ditta romana incaricata di dragare 200mila metri cubi di sabbia e detriti che intastano e tengono chiuso il porto di Pescara da più di un anno.
Si sblocca così l’empasse che ha visto il cantiere assegnato il 28 dicembre scorso ma tuttora fermo, nonostante l’arrivo negli scorsi giorni del primo motopontone della Sidra nel porto pescarese, con alcuni operai impegnati ad effettuare i prelievi necessari ad analizzare il livello di inquinamento dei materiali da rimuovere. Il condizionale è d’obbligo, ma indiscrezioni assicurano che al massimo dopodomani il dragaggio partirà. “Noi siamo pronti da lunedì scorso”, spiega Marconi, “e entro tre settimane dovrebbe concludersi la prima fase dei lavori”. Ovvero la rimozione di 25mila metri cubi di materiale dall’imboccatura di levante, un canale di ingresso e uscita dei pescherecci che consentirebbe alla direzione marittima di riaprire ai traffici lo scalo e alla marineria di levare gli ormeggi approssimativamente il 13 marzo, dopo giorni 390 di inattività forzata.
Nel video, l’ingegner Marconi illustra il piano operativo del dragaggio