Lo sfratto inviato all’Orione non smuove i 14 associati del gruppo sportivo che gestisce la piscina provinciale, né tantomeno le mamme degli atleti disabili che da oltre 30 anni sono assistiti volontariamente da Matteo Iacono. La Provincia di Pescara ha lanciato l’ultimatum: fuori immediatamente dalla piscina di via Nenni l’associazione inadempiente con tutte le sue cose. Ma in pochissime ore a portare il proprio sostegno all’Orione sono arrivati in tanti, a preparare una mobilitazione che preannuncia dimostrazioni eclatanti: “Sono pronta a mobilitare tutte le mamme dei ragazzi che vengono in piscina”, afferma a testa alta Milvia Ciaccio, madre di Giustino Lotti, atleta disabile che è divenuto l’attuale coordinatore degli istruttori di nuoto della struttura sportiva, “siamo pronte a occupare e a scendere in strada”, rimarca la donna indignata dalla diffida esecutiva, “mi incatenerò ai cancelli”. Il primo ad aver iniziato, fin dalle 7:00 di questa mattina, l’occupazione della piscina, è il presidente Iacono: “Starò qui notte e giorno, mi dovranno cacciare con la forza”, afferma, mentre l’andirivieni di ragazzi e adulti che frequetano la piscina attigua all’istituto scolastico Volta è il solito di ogni pomeriggio. “Il servizio prosegue come sempre, non vi preoccupate”, li rassicura il direttore dell’impianto. Appena appresa la notizia, al cospetto di Iacono si è presentato anche il consigliere provinciale Idv Camillo Sborgia, che nelle scorse settimane aveva
Un servizio pubblico non riconosciuto per contratto, pertanto non sufficiente ad imbastire una trattativa di compensazione con la Provincia, che rivendica debiti per circa 350mila euro. Ma se dalla sua parte la burocrazia ha gli atti amministrativi, l’Orione può contare sulla partecipazione popolare: una raccolta firme è stata già avviata e punta a raccogliere almeno 2500 adesioni, mentre è stato lanciato l’appello a chi vuole testimoniare quanto fatto dall’associazione inadempiente in 10 anni di gestione della piscina provinciale.
L’incontro tenuto martedì scorso, tra i rappresentanti dell’Orione Pescara e il presidente della Provincia Guerino Testa, seppur senza esiti precisi, aveva lasciato presagire una conclusione in positivo per l’associazione che gestisce la piscina. Pesanti, infatti, le inadempienze che l’ente di Palazzo dei Marmi rivendica nei confronti dell’associazione presieduta da Matteo Iacono: circa 20mila euro per i due anni di canone non versato, 85mila circa per la volturazione di acqua, luce e gas non effettuata, così come non sono stati effettuati lavori sulla struttura natatoria per 250mila euro. Impegni presi al momento di partecipare, nel marzo 2011, alla gara d’appalto per la gestione della piscina, fin dal 2002 in affidamento diretto alla stessa associazione, benché sotto forma di cooperativa.
E dal 2002 l’Orione, che oltre ad avere 500 utenti della piscina svolge volontariamente attività sportive e di recupero sociale con 200 ragazzi disabili, ogni mattina presta servizio agli studenti dell’istituto industriale Alessandro Volta, vicino di casa della struttura provinciale. Istruttori, assistenti a bordo vasca e pulizia negli spogliatoi mai pagati dalla Provincia ma rivendicati dall’associazione per 150mila euro all’anno. Un servizio non compreso nel contratto di gestione, pertanto ritenuto non valido per un’eventuale compensazione dalla dirigente del settore Edilizia scolastica Nicoletta Bucco. Su questo tasto hanno battuto, anche nell’incontro del 4 dicembre, avvocato e commercialista dell’Orione, ottenendo dalla dirigente solo la richiesta di presentazione ufficiale di conti e fatture relativi alla ‘scuola nuoto’ effettuata in questi anni agli studenti del Volta. Negli ultimi 7 giorni, intanto, Iacono ha comunicato alla Provincia che dal 3 al 6 gennaio la piscina sarebbe stata chiusa per permettere la riparazione (a spese dell’Orione) di alcune mattonelle del fondo della vasca, staccate dall’usura e per un’errata realizzazione, “soprattutto per evitare infortuni agli utenti e agli studenti dell’Iis Volta, si legge nella comunicazione redatta dall’associazione. Dal giorno dopo, il 6 dicembre, la preside della scuola, che da inizio anno scolastico ha preteso e ottenuto che nelle ore di lezione la piscina sia di uso esclusivo della scuola, ha disposto di non mandare più i suoi ragazzi in piscina. A verificare, poi, lo stato del fondale è arrivato ieri un tecnico della Provincia che si è immerso per fotografare il distaccamento delle piastrelle. Questo sopralluogo sembrava un segnale positivo, invece questa mattina è arrivata la raccomandata con lo sfratto esecutivo: “E’ stato disposto l’accertamento della risoluzione contrattuale”, si legge nella diffida inviata dalla Provincia, che ordina all’associazione sportiva Orione Pescara di “riconsegnare immediatamente la struttura natatoria libera da persone e cose, unitamente a tutte le chiavi in possesso”. Un atto che non scuote la fermezza di Iacono, che da questa mattina ha iniziato la sua permanenza fissa nella struttura, onde evitare che in assenza di qualcuno la Provincia possa riappropriarsi della piscina. Come già annunciato, ricorrerà al Tar per contestare la mancata compensazione, pronto a presentare testimonianze dirette che accertano il servizio prestato alla scuola: “Chiunque volesse testimoniare”, invita il presidente dell’Orione, “può venire qui a rilasciare una dichiarazione scritta”. Iacono ha comunicato l’ultimo episodio della lunga vicenda alle federazioni di appartenenza: il Comitato italiano paralimpico, la Federazione italiana nuoto e la specifica sezione paralimipica, e la Federazione italiana sport disabilità intellettiva relazionale, che gli ha recentemente riconosciuto la tessera onoraria. “Tutte, insieme al Coni, sono pronte a mobilitarsi”, spiega ancora Iacono, che invece non comprende “come una società sportiva tanto riconosciuta possa essere ritenta inadempiente”.
“A questo punto è una questione politica”, deduce il presidente Iacono, “la politica ha il potere di interpretare i conti economici, di valutare degnamente dei servizi offerti alla scuola e alla collettività e di riconoscere le nostre spese per un’adeguata compensazione con quello che ci viene richiesto”. A spingere il presidente dell’Orione Pescara a portare fino in fondo la sua protesta è “il bisogno di difendere 14 posti di lavori”, dice, “ma soprattutto la dignità dello sport a rivendicare la gestione di uno spazio collettivo a tariffe calmierate, in virtù dei fini sociali e civili che si prefigge lo sport”, conclude prima di tornare a bordo vasca, dove giura di restare per tutta la notte.
“Non esiste alcuna posizione politica di questa amministrazione nei confronti né del gestore né dell’utenza della piscina e la procedura avviata dalla dirigente Nicoletta Bucco può essere bloccata solo se esistono idonee motivazioni tecniche”. La replica dell’assessore all’Edilizia scolastica Fabrizio Rapposelli alle parole di Iacono arrivano nel tardo pomeriggio, e mirano a sgombrare dalla vicenda i risvolti politici: “Non c’è niente di politico nelle vicende contrattuali che riguardano la piscina provinciale”, afferma il vicepresidente provinciale, “i contratti vanno solo rispettati per cui va da sé che non ci sono decisioni politiche da assumere in merito”. Rapposelli, poi, tira in ballo chi potrebbe rifarsi sulla Provincia qualora si
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Daniele Galli