La decisione è arrivata ieri nel corso di un vertice a Bruxelles. La Commissione europea, di fatto, ha confermato le ragioni contenute nell’esposto che è stato presentato il 26 aprile scorso dal Wwf e in cui veniva contestato che il progetto della Gtm, per collegare con un mezzo “tecnologicamente innovativo e a guida vincolata” la stazione centrale di Pescara con i Grandi alberghi di Montesilvano, risultava in realtà carente di un aspetto fondamentale: gli esperti della Regione Abruzzo non hanno ritenuto opportuno assoggettare il progetto alla Via. Nel luglio scorso l’inchiesta della squadra mobile e della Procura di Pescara aveva portato all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente della Gtm Michele Russo e dei dirigenti della Balfour Beatty e della Vossloh Kiepe di Milano Giuseppe Ghirardi e Maurizio Bottari, accusati di truffa aggravata, frode nelle forniture pubbliche e falso. Oggi, a distanza di tre mesi dalla perquisizione degli uffici della Gtm, l’Unione Europea conferma in pieno le perplessità della Magistratura.
In una lettera inviata “alle autorità competenti nazionali” non solo si specifica che il filobus della Gtm fa parte della categoria “tram, metropolitane sopraelevate e sotterranee, funivie o linee simili di tipo particolare, esclusivamente o principalmente adibite al trasporto di persone”. Ma anche che in realtà è un filobus a tutti gli effetti. Citando la giurisprudenza della Corte di giustizia europea, secondo cui la direttiva Via deve essere interpretata in senso estensivo, si rende noto che “deve essere sottoposto a screening di Via, a norma dell’articolo 4, paragrafo 2, della direttiva Via, e ciò a prescindere dall’installazione o meno delle boe magnetiche”. La precisazione è stata fatta poiché la Regione Abruzzo, nell’attesa di conoscere l’esito del parere inviato dal Wwf all’Unione europea, il 3 luglio scorso aveva imposto alla Gtm la sospensione soltanto delle operazioni di installazione dei magneti lungo la strada parco, mentre tutti gli altri lavori stanno andando avanti regolarmente. La lettera di ieri della Commissione europea si conclude con la richiesta di “confermare la disponibilità delle competenti autorità italiane a sottoporre il progetto Phileas a screening Via e di indicare la tempistica della prevista procedura di screening Via”.
Le reazioni. Gli ambientalisti del Wwf, i comitati civici e i politici da sempre contrari al passaggio del filobus lungo la strada parco, tornano dunque a farsi sentire, rilanciando le ragioni della loro protesta. “Abbiamo avuto ulteriore conferma”, dice Loredana Di Paola del Wwf, “del ricevimento da parte della Regione della deliberazione della Commissione Europea. Nella prossima seduta del Comitato Via, fissata per il 23 ottobre, tra i progetti in discussione all’ordine del giorno è comparso il sistema Tpl Pescara-Montesilvano”. “Ci aspettiamo”, prosegue l’ambientalista, “che i cittadini vengano messi al corrente in breve tempo e integralmente delle disposizioni della Commissione Europea e invitiamo la Regione ad un’attenta valutazione circa la possibilità che a questo punto venga finalmente disposta la sospensione di tutti i lavori di pertinenza dell’appalto e non soltanto delle boe magnetiche”.
Repentina anche la presa di posizione di Maurizio Acerbo, consigliere regionale di Rifondazione comunista al Comune di Pescara e alla Regione Abruzzo, che annuncia l’invio di un’interpellanza al Governatore Gianni Chiodi e torna a chiedere le dimissioni del presidente della Gtm Michele Russo e del dirigente regionale Antonio Sorgi. “Ora non ci sono più scuse”, attacca Acerbo, “i lavori vanno sospesi e ristabilita la legalità. Dispiace che, per responsabilità dei vertici della Gtm e della Regione Abruzzo, i lavori siano proseguiti persino dopo il pronunciamento dei periti della Procura. Uno sperpero di denaro pubblico di cui qualcuno dovrà rispondere”. A Chiodi, invece, acerbo chiede “come mai non sia intervenuto in qualità di presidente della Giunta Regionale, sulla base delle sue competenze, per l’immediata sospensione dei lavori, se non ritenga censurabile il comportamento tenuto dal direttore Antonio Sorgi e da presidente Gtm e se non ritenga che vadano rimossi dai rispettivi incarichi”.
Daniele Galli