Scuola in piazza anche a Pescara, dinanzi la prefettura, per lo sciopero nazionale indetto dal sindacato Flc Cgil contro i tagli imposti dal ministro Profumo e dalla legge di stabilità approvata il 10 ottobre dal consiglio dei ministri, che minaccia un taglio di risorse da un miliardo di euro. Bandiere rosse tra le mani, docenti e personale Ata hanno presidiato piazza Italia per tutta la mattina, in contemporanea con la manifestazione che ha attraversato le strade di Roma con un corteo di centinaia di studenti e professori. Ciò che preoccupa il comparto sono le indiscrezioni trapelate sul testo legislativo che prevederebbero l’aumento di sei ore, a titolo gratuito, dell’orario di lavoro, passando da 24 a 36 ore settimanali degli insegnanti della scuole medie e superiori. “ L’effetto immediato di tale disposizione”, si legge in una nota del sindacato, “sarebbe la cancellazione degli spezzoni orari, delle supplenze temporanee e dei corsi di recupero assorbiti dal nuovo regime orario. Il saldo in termini di perdita di posti”, continua la Flc Cgil, “è di meno 25mila cattedre per i posti comuni e meno 4mila se la norma venisse estesa anche asl sostegno degli alunni con disabilità, mentre in termini economici ciò significa un intervento di oltre un miliardo a carico del comparto scuola”.