La merce del valore di 30mila euro è stata controllata, e poi sottoposta a sequestro, all’interno di un esercizio commerciale di corso Vittorio Emanuele, dove erano in esposizione migliaia di articoli di fabbricazione al di fuori dei confini europei. L’attenzione dei finanzieri della Compagnia di Pescara si è concentrata su una serie di importazioni di prodotti provenienti dalla Cina e dall’India ma privi della marcatura “CE”, delle minime informazioni sul prodotto in lingua italiana nonché della prescritta indicazione sull’importatore comunitario.
In assenza di tali indicazioni, previste per legge, i prodotti vengono considerati come pericolosi.
Difatti, si tratta di articoli non sottoposti ad alcun controllo e quindi privi delle necessarie certificazioni per la sicurezza ed acquistati, per la maggior parte delle volte, da fornitori di nazionalità cinese ovvero indiana aventi sede nella capitale.
Tra la mercanzia sottoposta a sequestro, bigiotteria varia e monili in metallo non identificato; tutto sarà ora sottoposto ad accurato esame peritale disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pescara, per accertare le composizioni e la rispondenza agli standards qualitativi minimi per essere immessi in commercio senza ledere la salute degli ignari acquirenti.
Il responsabile, un trentaduenne di nazionalità bengalese residente nella provincia di Pescara, è stato denunciato alla magistratura per frode in commercio ed aver posto in vendita prodotti pericolosi e senza alcuna certificazione.
L’odierna operazione, frutto di un’ intensificazione del controllo del territorio disposta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, vuole “mettere in guardia” la cittadinanza dagli acquisti di tali prodotti che, si ricorda, devono riportare tutte le indicazioni comunemente presenti sulle merci vendute quotidianamente negli esercizi commerciali autorizzati.
Quindi, si sottolinea come sia importante, prima dell’acquisto, verificare l’esistenza di alcune necessarie ed importanti informazioni quali, ad esempio, le istruzioni d’uso in lingua italiana, i dati dell’importatore o del produttore originario dell’articolo in vendita.
La Guardia di Finanza continuerà a vigilare in tutta la provincia anche per tutelare gli operatori del settore che, rispettando la legge, garantiscono standard qualitativi e provenienza degli articoli.