I dati sono stati forniti da don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana, alla commissione Politiche sociali della Provincia di Pescara, convocata dal vicepresidente Camillo Savini. Don Marco, riferendosi alla crisi che interessa fortemente anche questo territorio, ha fatto notare che sono sempre di più le famiglie che chiedono aiuto alla Caritas e quelle monoreddito hanno difficoltà ad andare avanti. “Il fenomeno della terza settimana non è più sporadico”, ha sottolineato. Gioco e alcol rappresentano delle vie di fuga molto frequenti, specie tra i giovani, la depressione aumenta tra chi ha perso il lavoro e uno dei problemi molto avvertiti dai sindaci è la scarsa natalità per cui da alcuni centri della provincia arriva la richiesta di far approdare in questi comuni le famiglie straniere con bimbi piccoli, per evitare la chiusura delle scuole”.
Tra i progetti portati avanti dalla Caritas contro la povertà c’è quello di Pronto intervento sociale, per fornire viveri o pagare le utenze a chi ha necessità ed è il Comune, poi, a rimborsare queste spese. “Ma anche su questo fronte c’è un aumento di richieste e i fondi non sono più sufficienti”, ha detto don Marco.
Molte imprese hanno chiuso, schiacciate dalla crisi, e si sono rivolte alla Caritas per donare la merce rimanente, specie il vestiario, per cui i magazzini sono al momento pieni. Con la Bcc di Cappelle sul Tavo viene erogato un microcredito ai soggetti in crisi pari a 5.000 euro, da utilizzare per pagare spese improvvise e in un anno sono stati concessi più di 60 prestiti. In difficoltà anche le famiglie con disabili, a causa della riduzione dei servizi. Da Don Marco è partito l’appello a riconoscere alla provincia di Pescara una situazione di gravità superiore alle altre, a livello regionale, per estrema povertà e immigrazione massiccia, mentre Savini si è impegnato a mantenere vivo il dialogo con la Caritas anche per studiare delle iniziative.
Daniele Galli