Le manette sono scattate per Luigi Di Pietrantonio, pescarese di 40 anni già noto alle forze dell’ordine, accusato di tentato omicidio e porto di arma. Ad incastrarlo sono state le telecamere esterne al locale dove è avvenuta l’aggressione, che hanno ripreso tutta la scena, dalla discussione iniziale fino all’accoltellamento.
I protagonisti della lite, avvenuta verso le 3 in via del Porto, sono quattro: Di Pietrantonio e un altro non ancora identificato da una parte e due giovani di Termoli dall’altra. Il ferito è appunto uno dei due molisani, raggiunto da una coltellata all’addome. All’origine futili motivi, forse uno sguardo di troppo. Dai video emerge chiaramente che il giovane è stato colpito con calci e pugni, mentre l’altro è stato preso di mira da Di Pietrantonio che ha tentato più volte di colpire il suo interlocutore e si è ferito a sua volta ad una mano.
I militari dell’arma, hanno spiegato questa mattina il capitano Claudio Scarponi e il tenente Salvatore Invidia, hanno trovato a casa di Di Pietrantonio (che vive di fronte alla caserma dei carabinieri di via Lago di Capestrano) le scarpe sporche di sangue e i vestiti che indossava l’altra notte e il coltello a serramanico di 15 centimetri di genere vietato, anche questo sporco di sangue. Nella sua casa non c’era ed è stato rintracciato in centro con il figlio. Ai Carabinieri ha detto di essere intervenuto nella rissa, ma solo per dividere i partecipanti, tanto da essere rimasto ferito alla mano.