L’episodio è avvenuto intorno alle 14.40 nei pressi del Molo di Levante. Anche questa volta è stato necessario l’intervento della Motovedetta della Capitaneria di Porto di Pescara che ha aiutato il peschereccio, sul quale è imbarcato il personale della stessa Capitaneria, a liberarsi in due ore. L’operazione ha coinvolto anche il motopeschereccio Nonno Giovanni che ha agevolato il disincaglio.
L’Arta accelera per ripetere le analisi sul dragaggio. Dopo i ripetuti incidenti in porto, si restringono i tempi per la ripetizione sulle analisi effettuate dall’Arta Abruzzo per appurare la presenza di pesticidi nei fanghi da dragare, ovvero per sincerare, dopo il blocco all’avvio dei lavori del 12 dicembre, se il materiale accumulato sui fondali di canale e darsena si possa sversare direttamente in mare. Un tecnico dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, organi individuato dalle istituzioni ministeriali, sarà domani presso il Distretto provinciale ARTA di Pescara per acquisire i campioni di sedimenti sui quali verranno ripetute le analisi di laboratorio riferite al Ddt. Preso atto della chiusura dello scalo portuale disposta lunedì dal comandante della Capitaneria, Luciano Pozzolano, è stata la stessa Direzione regionale dell’Arta a richiedere un’immediata nuova verifica analitica dei sedimenti, per ridurre al massimo i tempi di ripresa delle operazioni di dragaggio. “Per coerenza con quanto detto e fatto fino ad oggi in questa infinita vicenda”, spiega il direttore generale Arta Mario Amicone, “dopo aver fornito ad Ispra tutta la documentazione, mai sufficiente, e le precisazioni necessarie a sbloccare la situazione, abbiamo deciso di mettere fine all’incessante susseguirsi di richieste accelerando l’iter previsto”. Dopo l’acceso dibattito instauratosi sulla differenza tra i risultati ottenuti dall’Arta e dal laboratorio bresciano incaricato dalla procura antimafia de L’Aquila, l’Ispra è stato incaricato di verificare l’attendibilità dei due esami: “L’ordinanza di chiusura del porto emessa dal comandante Pozzolano ha dato un ulteriore pesante colpo agli operatori locali della pesca, già duramente provati”, commenta Amicone, “e non era più tollerabile aspettare che l’Ispra stabilisse la correttezza o meno dell’operato dei nostri laboratori per il Ddt, dopo averci dato piena ragione per il naftalene”. I campioni scelti dall’ Ispra, omogeneizzati e opportunamente frazionati dai laboratori dell’Istituto romano, saranno spediti all’Arta e al laboratorio privato Indam di Brescia per la ripetizione delle analisi. Se ne occuperà per l’Arta il laboratorio del Distretto provinciale di Chieti, che aveva già effettuato i precedenti accertamenti analitici. Il direttore Amicone ha assicurato all’Ispra che gli esiti saranno trasmessi entro 7 giorni dalla data di accettazione del campione.
Appello generale alla politica per salvare il porto. “Credo che la politica pescarese e abruzzese debba prendere la situazione di petto e mobilitarsi. Non può il solo Commissario Testa fare tutto da solo, e rispondere a nome dell’intera classe politica abruzzese, pur essendo il referente per Roma del porto”, lo ha detto il consigliere comunale indipendente Adele Caroli, all’indomani degli ultimi avvenimenti relativi alla gravissima situazione dello scalo marittimo abruzzese, ormai al collasso. “Il porto è di tutti, ma è soprattutto dei pescaresi e della città di Pescara per cui credo che sia opportuno scendere tutti in campo, mettendo da parte colori di partito e campanilismi”, dice ancora Adele Caroli, “ma riunendo i consigli comunali e provinciali in seduta straordinaria e aperta alla marineria, con la partecipazione dei parlamentari abruzzesi che questa volta dovranno dare risposte certe a chi da mesi, per non dire da anni, aspetta interventi concreti per il dragaggio. Se non si farà qualcosa il porto chiuderà definitivamente, e la sconfitta sarà di tutti, nessuno escluso”.