Pescara: la marineria pronta a trasferire le barche a Ortona

scordella_armatoriPescara. I 54 pescherecci, ormeggiati dall’inizio del 2012 al porto in segno di protesta per il mancato dragaggio, venerdì mattina abbandoneranno Pescara per trasferirsi in massa a Ortona, in provincia di Chieti. La decisione stamattina, al termine di una riunione tesa tra gli armatori e i pescatori riuniti nei pressi del mercato ittico.

Dopo i continui rimpalli di responsabilità dei politici, gli scontri di piazza e il muro contro muro tra la Procura dell’Aquila e l’Arta Abruzzo sulla presenza o meno di agenti inquinanti nei fanghi da smaltire, la marineria pescarese è decisa a lasciare al suo destino il porto insabbiato. “Abbiamo deciso di spostarci a Ortona”, spiega l’armatore Francesco Scordella, “perché non possiamo più aspettare. Senza lavorare abbiamo dei problemi economici seri e questa situazione rischia di esplodere da un momento all’altro dal punto di vista sociale. Sta soffrendo anche l’indotto, per lo stop della pesca e delle attività nel porto: hanno problemi i commercianti, i ristoratori, chi gestisce le cisterne che non vengono più svuotate”. “Abbiamo deciso”, chiosa senza mezzi termini, “di spostare altrove i nostri affari e venerdì mattina alle 9 saremo tutti a Ortona. Con Pescara abbiamo chiuso”.
La decisione che non è stata presa a cuor leggero, ma si lascia dietro i dissapori ingoiati negli ultimi mesi e l’amarezza di un’intera categoria mandata sul lastrico dai ritardi nelle operazioni di dragaggio. La scelta non è facile, se si considerano anche i tanti problemi logistici che comporterà lo spostamento in massa di un’intera flotta da Pescara alla provincia di Chieti. Ma il caos previsto per venerdì mattina, quando in città è in programma il faccia a faccia tra l’Arta, la Procura e l’Ispra, è solo l’ultimo tassello di una protesta che ha preso il via quasi un anno fa.
Domani mattina alle 11, intanto, l’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, sarà in città per incontrare la marineria nella sede dell’associazione, a pochi passi dal mercato ittico. Dopo l’appello all’unione e alla solidarietà, la chiesa cattolica si schiera nuovamente di fianco ai marinai. armatori
Parole di conforto arrivano anche dal sindaco Luigi Albore Mascia. Prima dell’incontro con monsignor Valentinetti, gli operatori andranno in Comune per formalizzare la decisione di abbandonare Pescara. “Non è possibile”, sottolinea Mascia, “che Pescara debba rinunciare alla sua marineria, alla sua storica flotta peschereccia per un porto insabbiato che, pur disponendo delle somme necessarie, non si riesce a dragare. Non è pensabile vedere tra due giorni tutti i nostri pescherecci lasciare il porto canale del capoluogo adriatico per trovare rifugio e ospitalità a Ortona. Non è accettabile la situazione di stallo che stiamo vivendo, e soprattutto non è giusto”. “Domani incontrerò la marineria”, prosegue, “che mi ha chiesto un vertice istituzionale per formalizzare la decisione che mio malgrado devo accettare con dolore, ma anche con tanta rabbia. Ma ovviamente non molleremo la presa: a fronte di tale provvedimento intensificheremo la nostra pressione istituzionale nei confronti di tutti gli organi preposti che hanno il dovere di restituirci un porto agibile o di metterci in condizioni di dragarlo e di renderlo fruibile. Vogliamo e dobbiamo riportare i nostri pescherecci a Pescara”.

 

Daniele Galli


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