Nel frattempo è partita anche la ricognizione per verificare il regolare pagamento dei vecchi canoni: coloro che non risulteranno in regola e che non verseranno il dovuto, dovranno riconsegnare al Comune il locale occupato. Ad annunciarlo è l’assessore al Patrimonio del Comune di Pescara Eugenio Seccia che ha ufficializzato oggi il provvedimento.
“Nessuna batosta, nessuna mannaia” spiega “semplicemente la necessità di metterci in regola con quanto previsto in un Regolamento redatto, voluto e approvato dal governo di centro sinistra, senza però essere mai attuato, lasciando un ‘vuoto’ normativo e tecnico che oggi tocca alla nostra amministrazione colmare. Abbiamo realizzato una ricognizione capillare, conoscendo con esattezza quali sono le proprietà immobiliari sul territorio, le loro condizioni di manutenzione, la destinazione e soprattutto il loro effettivo utilizzo. Nella redazione di tale strumento ci siamo resi conto che molte associazioni operanti sul territorio, circa 60, beneficiavano dell’uso di nostre proprietà pagando cifre irrisorie, appena 51,65 euro l’anno, in alcuni casi 55 euro l’anno, come nel caso dell’ex Casello Ferroviario sulla strada-parco, completamente ristrutturato e ammodernato con l’investimento di fondi pubblici. A questo punto la nostra premura non è stata quella di ‘fare cassa’, ma piuttosto di metterci in regola per non incorrere in un danno economico a spese dell’Ente pubblico e soprattutto per ragioni di equità nei confronti di quegli Enti e quelle Associazioni che solo negli ultimi due anni hanno stipulato un contratto di locazione per l’uso di locali e spazi comunali, pagando il canone pieno come l’Archivio di Stato o il Tar che versa circa 67mila euro l’anno. Abbiamo chiesto alle 60 associazioni interessate di produrre copia dei versamenti già effettuati dal 2005 al 2011, che ci consentiranno di verificare l’ottemperanza dei contratti e la rideterminazione delle tariffe dal 2008 al 2011, con il versamento anche degli arretrati dovuti. Ovviamente in caso di inottemperanza a quanto richiesto, si procederà alla tacita risoluzione del contratto e alla reintegra dell’immobile nella disponibilità del Comune. Il nostro obiettivo è quello di ripristinare il rigoroso rispetto delle regole vigenti nel settore patrimonio riportando ordine in situazioni a volte confusionarie e caotiche”.