Hotel Rigopiano, sale il numero delle vittime della valanga FOTO

Farindola. Ore di apprensione per tutta l’Italia, tutto il Paese segue con ansia l’evolversi delle operazioni di soccorso dall’Hotel Rigopiano di Farindola, sperando che i soccorritori estraggano superstiti e non corpi senza vita.

Col passare delle ore, le speranze scendono sempre più e sale la confusione, attorno a un vero e proprio disastro che gli addetti ai lavori definiscono di proporzioni e complessità enormi (leggi).

Certo il numero dei superstiti scampati alla valanga, mentre per tutta la giornata è altalenata la stima dei dispersi, che sarebbero tra i 30 e i 35 (leggi).

Due accertate le persone scampate all’evento e recuperate (leggi), bisogna rimanere, invece, sul campo dell’incertezza sul numero delle vittime recuperate.

Sono 2 i cadaveri estratti e trasferiti in elicottero all’obitorio dell’ospedale di Pescara (leggi), come confermato anche dal Capo della Protezione civile Fabrizio Curcio nel corso di un vertice sui soccorsi tenuto nel pomeriggio a Penne, nel centro di raccolta allestito per accogliere i parenti dei coinvolti e per coordinare le operazioni (leggi).  “Si continuerà a lavorare tutta la notte, compatibilmente con le esigenze di sicurezza degli operatori, tenendo presente che si tratta di un’operazione molto complicata”.

Complicata, al limite delle possibilità umane, è stata anche la marcia di 20 ore che la colonna dei soccorsi ha dovuto compiere per raggiungere da ieri sera a stamattina, la località alle falde del Gran Sasso Orientale (leggi).

Con la difficoltà nel contattare direttamente i soccorritori in zona Rigopiano, dove i ripetitori cellulari sono fuori uso, trapelano notizie che restano nel campo dell’ufficiosità: un terzo corpo sarebbe stato già estratto, purtroppo senza vita, e si attende il trasferimento in elicottero a Pescara. Una quarta vittima, infine, sarebbe stata individuata ma non ancora raggiunta.

Gli operatori, infatti, devono fronteggiare un nefasto mix di macerie composte da neve, pezzi di edificio, alberi e suppellettili (leggi). Ad aggravare il tutto, il freddo, le nevicate che non rendono possibile allestire stazioni di ricerca mobili e un costante pericolo per altre valanghe.

Intanto ci si interroga sul nesso tra la slavina e il sisma, sull’ipotesi del ritardo dei soccorsi ed è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo: in passato, sull’albergo si è aperto anche un processo per abuso edilizio.

GUARDA LE DRAMMATICHE IMMAGINI GIRATE DAI SOCCORRITORI APPENA RAGGIUNTO L’HOTEL

La tragedia si lega alla fatalità: molti dei clienti volevano lasciare l’hotel già da diverse ore, ma erano rimasti bloccati in attesa dello spazzaneve, per poter riprendere la strada bloccata dalle nevicate (leggi).

“I clienti e le persone presenti all’interno dell’albergo erano spaventate per le forti scosse di terremoto e non tanto per il maltempo e per la neve abbondante. Ovviamente una slavina era inimmaginabile”, ha dichiarato un amico di Roberto Del Rosso, il titolare dell’hotel Rigopiano, con cui ieri pomeriggio, verso le 15, si è scambiato dei messaggi. Il proprietario ha riferito al conoscente dei timori degli utenti per le forti scosse e del fatto che tutti erano pronti a partire, si attendeva solo la turbina.

 

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