Hotel Rigopiano: 135 uomini e 25 mezzi impegnati, ma le speranze svaniscono

Farindola. Proseguono senza sosta le operazioni di recupero all’Hotel Rigopiano di Farindola, ma le speranze di ritrovare qualche sopravvissuto alla valanga scendono sempre di più.

“Le speranze di trovare persone in vita si riducono di ora in ora”, afferma il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, dopo essere stato per diverse ore nella zona dell’albergo. “E’ uno scenario tragico, c’è una grandissima frana che si è staccata dai 2.400 metri del monte Siella”.

Mantiene la speranza, invece, Walter Milan, referente ufficio stampa soccorso alpino e speleologico, dal luogo della tragedia è molto, molto complesso. Questa valanga è lunga piu’ di 300 metri di fronte e ha investito gran parte della struttura, per cui il lavoro è molto delicato. Ci sono accumuli che arrivano a cinque metri di altezza, quindi una quantità di neve veramente notevole”.

“Gran parte della struttura è completamente trasfigurata”, prosegue Milan, “E’ stata spostata di diversi metri proprio dalla forza d’urto della valanga. La stessa valanga prima di cocciare contro l’albergo ha raso al suolo anche un bosco nei pendii superiori, quindi potete immaginare la forza della valanga. La neve, trascinandosi verso valle porta con sé legname, alberi, a volte pietre, quindi acquisisce una forza ancora maggiore. Basti pensare comunque, per dare un’idea, che un metro cubo di neve può arrivare a pesare una tonnellata circa. Per cui immaginate un fronte lungo 300 metri che capacità distruttiva può avere.

” Sulla possibilità di trovare superstiti Milan chiarisce: “Le speranze ci sono. Queste valanghe sono perchè avendo investito un edificio possono crearsi delle sacche d’aria anche corpose, per cui noi lavoriamo come se fossimo, diciamo, a lavoro dal primo minuto. Stiamo lavorando in maniera molto metodica e organizzata. Abbiamo suddiviso la zona di intervento in micro aree e tutte queste micro aree vengono analizzate, censite, sondate dalle squadre dei nostri tecnici del soccorso alpino.”

“Le unità cinofile ci hanno portato subito verso i due feriti estratti nei primissimi momenti, quando le nostre squadre hanno raggiunto il fronte della valanga”, prosegue Milan, “E poi anche per i cani è abbastanza difficile operare contando la specificità di questa valanga che è a metà neve, metà reperti, parti di edificio, comunque sicuramente i cani sono ausili preziosi per indirizzare poi i sondaggi più organizzati da parte dell’uomo”.

La complessità dell’intervento è enorme, sostiene Titti Postiglione, responsabile dell’Ufficio Emergenze della Protezione Civile: “Stiamo conducendo un’operazione difficilissima, perché quell’area ha già subito una valanga e potrebbero arrivarne altre. Nelle operazioni sono impegnati 135 uomini e 25 mezzi, la situazione è di una complessità enorme”.

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