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Pescara, al via le strategie anti piccione

Pescara. L’utilizzo di un mangime farmacologico che, una volta assunto dai piccioni, ne determini la sterilizzazione, in modo da impedire la procreazione di nuovi volatili, senza comunque arrecare danni agli animali. E’ la proposta valutata questa mattina in Commissione Sanità a Pescara e che oggi è stato ufficialmente sottoposto all’amministrazione comunale per porre rimedio a quella che rischia di divenire un’emergenza sanitaria prima ancora che ambientale, con la diffusione sempre più a macchia d’olio di patologie infettive come la psitaccosi e la ornitosi, particolarmente frequenti tra i bambini e causati proprio dalle feci di piccione che ormai infestano strade e piazze anche a Pescara.

Lo ha denunciato il Presidente della Commissione consiliare Sanità Vincenzo Berghella nel corso della conferenza stampa convocata per illustrare la proposta.

“La Commissione Sanità – ha detto Berghella – sta raccogliendo le istanze e le segnalazioni che giungono con frequenza quasi quotidiana dai cittadini per gli escrementi dei piccioni che appestano strade, auto in sosta, case e balconi. In alcuni edifici, anche pubblici, sono stati sistemati dei dissuasori, ossia i famosi spuntoni in ferro che impediscono ai volatili di avvicinarsi. In tale maniera, però, gli animali si sono concentrati su alcune zone della città dove l’emergenza è ormai evidente. Ma non parliamo solo di un problema estetico, bensì di una criticità sanitaria per le patologie che quelle deiezioni possono trasmettere e che spesso vedono vittime proprio i bambini, tra i quali stiamo riscontrando casi frequenti di psitaccosi e ornitosi contratte proprio dal contatto con le deiezioni dei piccioni o con i volatili stessi. La problematica tra l’altro è stata confermata anche dalla Attiva la quale spesso, prima di iniziare la pulizia delle strade, si trova a dover fare la bonifica del guano di piccione”.

La Commissione Sanità ha contattato alcune aziende che in altre città sono riuscite a risolvere in modo brillante il problema attraverso la sterilizzazione degli animali: in sostanza al piccione viene somministrato un mangime prodotto da una casa farmaceutica. Il mangime, una volta assunto, impedisce all’animale di fecondare l’uovo, in sostanza bloccando la riproduzione della specie, più o meno il sistema utilizzato 15 anni fa a Pescara per combattere il fenomeno del randagismo.

“Il mangime-farmaco – ha proseguito Berghella – si chiama ‘Ovostop’, è un prodotto testato e ad esempio utilizzato anche a Gubbio con risultati eccellenti, prodotto dall’Azienda farmaceutica Acme Srl di Reggio Emilia. Ovviamente i trattamenti vanno ripetuti in modo costante, per almeno tre anni e soprattutto nel periodo cicloriproduttivo dei piccioni, ossia da marzo a ottobre, somministrandolo per cinque giorni a settimana, con una dispersione a terra. A Pescara sono censiti circa 2.500 piccioni e, secondo le stime dell’azienda, nel primo anno di trattamento si potrebbe arrivare a una riduzione di almeno il 30 per cento di esemplari sul territorio. Il costo del farmaco è di 12mila euro l’anno, mentre l’azienda garantirebbe gratuitamente il corso di formazione ai dipendenti della Attiva che dovrebbero provvedere all’utilizzo del mangime a grani grossi che è selettivo, ossia viene mangiato solo dai piccioni tutelando le altre specie. Stamane abbiamo presentato ufficialmente la proposta sulla quale coinvolgeremo la giunta e il sindaco Albore Mascia per una soluzione della problematica”.