La firma sull’accordo è stata apposta oggi dall’assessore provinciale alle Politiche sociali, Valter Cozzi, e dal presidente del Tribunale, Antonio Cassano. “Abbiamo dato seguito”, spiega Cozzi, “alle previsioni del Codice della strada in base al quale la pena detentiva e pecuniaria può essere sostituita, anche con il decreto di condanna, se non vi è opposizione da parte dell’imputato, con quella del lavoro di pubblica utilità, consistente nella prestazione di un’attività non retribuita a favore della collettività da svolgere prioritariamente nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, presso enti o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato, o presso i Centri specializzati di lotta alle dipendenze”.
Il progetto prevede che i condannati prestino attività lavorativa non retribuita secondo la professionalità e attitudine dei singoli, negli ambiti dell’educazione stradale, della manutenzione di strade, giardini e parchi pubblici, assistenza a disabili, anziani o diasgiati, servizio civile, o lavori con i randagi o nei musei.
Nella prima fase di applicazione del progetto la Provincia si avvarrà di 15 persone, per una durata che sarà indicata dal giudice nella sentenza di condanna.
Daniele Galli