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Sono alcune delle norme previste nel primo piano per la disciplina degli orari di esercizio delle attività economiche varato dalla giunta, teso a regolamentare e uniformare in modo definitivo l’orario di apertura di negozi, bar o attività in genere, cancellando in modo definitivo la necessità di emanare le classiche ordinanze estive o invernali.
“L’obiettivo dello strumento – ha sottolineato l’assessore Stefano Cardelli – è stato sostanzialmente quello di fare ordine sugli orari di apertura delle attività economiche, inserendo tipologie sino a oggi non previste, recependo normative nuove e inserendo novità volute dal nostro governo cittadino: la prima novità è il suggerimento inserito nel documento e rivolto al commerciante di cambiare il giorno di chiusura dell’attività, oggi divenuto peraltro facoltativo. In sostanza proponiamo di passare dal giovedì pomeriggio, una consuetudine nata quando a Pescara c’era ancora la Borsa Merci, al lunedì mattina, come già accade a Chieti, incentivando in tal modo l’adesione degli operatori economici alle deroghe domenicali che ci aiuterebbe ad animare il giorno di festa garantendo comunque il turno di riposo. Poi abbiamo inserito la possibilità di aprire negozi ‘H24’ con apertura ventiquattro ore su ventiquattro, chance riservata esclusivamente ai negozi costituiti solo da distributori economici, oggi ancora inesistenti a Pescara, ma già diffusi in città come Bologna o Milano, attività che possono vendere bevande, escluse quelle alcoliche, panini confezionati, o piccoli oggetti di uso quotidiano”.
Nel Piano sono stati poi inseriti gli orari degli esercizi per la somministrazione di bevande e alimenti, sino a oggi affidati alle ordinanze rinnovate ogni sei mesi e d’ora in avanti sostituiti dal documento di disciplina. Da adesso gli esercizi potranno restare aperti nella fascia oraria compresa tra le 5 e le 3 del giorno successivo durante la settimana, sino alle 4 nelle sere tra il venerdì e il sabato e tra il sabato e la domenica, lavorando sino a un minimo di 5 ore e un massimo di 18 ore giornaliere, mentre sino a oggi la fascia di lavoro era compresa tra le 5 e le 2.30 durante la settimana, sino alle 3 il venerdì e sabato sera.
Ridotte di mezz’ora le attività all’aperto, come concerti, sagre, feste popolari “che dovranno interrompersi all’1.30 anziché alle 2.00, per venire incontro alle esigenze di riposo della città. Inoltre, pur confermando le chiusure alle 3.00 e alle 4.00, resta valido l’obbligo per le attività di abbassare il volume mezz’ora prima della chiusura dei locali e alle 4.00 le strutture dovranno essere categoricamente chiuse, prevedendo la presenza obbligatoria delle guardie giurate all’esterno dei locali, dipendenti di un istituto di vigilanza in possesso di regolare licenza di pubblica sicurezza, oltre a un numero adeguato di operatori di sicurezza, regolarmente iscritti negli elenchi della Prefettura.
“Poi la grande distribuzione” ha continuato l’assessore. “Per la prima volta abbiamo introdotto la possibilità per coloro che sono titolari di un’attività di acconciatori, estetista, centri di abbronzatura, tatuaggi e piercing, situati all’interno dei grandi centri commerciali, di poter restare aperti anche di domenica se il Centro resta aperto, estendendo l’orario di lavoro da 10 a 12 ore al giorno, dalle 8.30 alle 21”.
Disciplinati anche l’orario di lavoro degli ambulanti, che osserveranno gli stessi orari di chiusura delle altre attività, alle 3 o alle 4 di notte, per la somministrazione di alimenti e bevande con furgoni mobili o con chioschi, con apertura alle 17; il commercio itinerante su aree pubbliche potrà invece svolgersi dalle 7 alle 22 non superando le 13 ore giornaliere. Infine abbiamo categoricamente ribadito la legge 120 del 2010 sulla somministrazione di bevande alcoliche, con divieto di vendita e somministrazione dopo le 3 e divieto di vendita da asporto in contenitori di vetro dopo le 23. Tale strumento ha consentito di uniformare gli orari delle attività del territorio agevolando anche le iniziative di controllo sul rispetto delle norme.