L’episodio si è verificato a fine febbraio e al termine degli accertamenti, nelle ultime ore, i militari dell’Arma, guidati dal capitano Enzo Marinelli, hanno segnalato l’uomo all’autorità giudiziaria. Secondo il racconto dell’uomo, il balordo sarebbe riuscito a farsi aprire la porta, lo avrebbe colpito con dei pugni in testa e infine lo avrebbe costretto ad aprire la cassaforte a muro, portando via 8mila euro. Durante la rapina il disabile sarebbe anche caduto dalla sedia a rotelle e, mentre il malvivente fuggiva via, avrebbe lanciato l’allarme e chiesto aiuto. Sin dal primo momento, il suo racconto non ha convinto i carabinieri che hanno avviato gli accertamenti, controllato i tabulati telefonici e raccolto le testimonianze. Hanno così scoperto che, poco tempo dopo la rapina, l’anziano avrebbe chiesto ad un parente di versare sul suo conto corrente postale personale circa 6 mila euro, una parte del denaro portata via dal malvivente.
I militari hanno voluto vederci chiaro nella faccenda ed hanno appurato che il pensionato aveva inventato tutto perché non voleva che la moglie avesse il controllo di tutto il denaro presente in casa.
Una “strategia” che non solo non ha risolto il “problema”, ma ha portato anche una bella denuncia per simulazione di reato e procurato allarme.