L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Pescara, è condotta dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria.
Le ipotesi di reato, al momento, sono quelle di frode in fornitura pubblica a carico di una società italiana localizzata in Puglia, e falsa documentazione.
Al momento, i dispositivi già sequestrati sono circa duemila individuati, oltre che a Pescara, anche in Lombardia, Emilia Romagna e Puglia.
Tre in tutto le persone indagate.