Nel frattempo, con l’approvazione del bilancio comunale, saranno messi a disposizione altri 150mila euro immediatamente esecutivi per avviare un secondo progetto, finalizzato al contenimento della ulteriore diffusione delle larve che, con l’arrivo della primavera, si sviluppano per cominciare la trasmissione da una pianta all’altra. Complessivamente sono 550 le palme di tutto il territorio cittadino che verranno interessate dalle operazioni, mentre sono 300 le palme irrimediabilmente malate che sono ormai state rimosse dall’inizio dell’emergenza a oggi.
“Già lo scorso anno” spiega il Presidente della Commissione consiliare Lavori pubblici Armando Foschi “abbiamo garantito, tra la primavera e l’autunno, un’intensa campagna di trattamenti, rispettando alla lettera il Protocollo ministeriale che ci ha autorizzato all’uso esclusivo, sul territorio abruzzese, di prodotti biologici, preannunciando l’approvazione di un Decreto che ci avrebbe dovuto consentire anche l’uso di prodotti chimici. Decreto che però non è mai stato approvato. Ovviamente le operazioni sono state sospese nel corso dell’inverno, quando il gelo blocca automaticamente la fase riproduttiva, di crescita e trasmissione del punteruolo e la neve e le temperature rigide hanno contribuito allo sterminio di molte larve. Con l’arrivo della primavera ci attendiamo però l’inizio di una nuova fase riproduttiva dell’insetto e quindi siamo pronti a riavviare gli interventi di risanamento. Il nostro obiettivo è quello di rallentare quanto più possibile e arginare, contenere la diffusione del punteruolo che dall’inizio dell’emergenza, ossia dal 2005-2006 a oggi ha determinato la morte di almeno 300 palme. Intanto per la prossima settimana convocheremo in Commissione Lavori pubblici l’Arssa per valutare la problematica inerente la presenza sul territorio di molte palme malate ma di proprietà comunale, sulle quali l’amministrazione comunale ha solo un potere di segnalazione all’Arssa stessa che già lo scorso anno ha emanato diverse ordinanze per obbligare i proprietari a curare o rimuovere gli alberi colpiti dall’insetto, proprio per limitarne la diffusione. A questo punto chiederemo all’Arssa quali sono gli strumenti di cui dispone per garantire il rispetto di quelle ordinanze, visto che molte palme malate in realtà sono ancora al loro posto, svolgendo una sorta di funzione ‘incubatrice’ delle larve che, una volta cresciute, passano di pianta in pianta uccidendo i nostri alberi”.