La Compagnia della Guardia di Finanza di Pescara ha per questo denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria pescarese, sia il titolare del centro di raccolta, di 31 anni, che un suo associato, di 26 anni, entrambi pescaresi, nonché lo stesso scommettitore, un cittadino albanese di 38 anni. In particolare, il titolare del centro scommesse riceveva il denaro direttamente dai giocatori e pagava le eventuali vincite senza essere autorizzato. Nello specifico, due le giocate, da 25 e 35 euro, effettuate dal cittadino albanese e contestate dai finanzieri.
Secondo la normativa, l’esercizio, in quanto punto di commercializzazione, poteva effettuare solo l’apertura di conti di gioco e ricariche degli stessi per consentire agli scommettitori di effettuare le scommesse tramite canali di raccolta del gioco a distanza; la raccolta del gioco stesso e il pagamento delle vincite, invece, è un’attività riservata esclusivamente ai titolari di negozi e punti di gioco autorizzati dall’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.
La raccolta di giochi pubblici sul territorio nazionale, in mancanza di un titolo concessorio e autorizzatorio rilasciato dai Monopoli di Stato, costituisce violazione al codice penale per la quale è previsto l’arresto da tre mesi ad un anno ed una multa non inferiore a 206 euro.
L’attività non autorizzata di raccolta di giochi pubblici, inoltre, da parte di soggetti nazionali o esteri, genera un fenomeno di concorrenza sleale con concessionari autorizzati, nonché un danno alle finanze statali, in quanto non viene versato il previsto prelievo erariale.