E’ questo il quadro in cui si inserisce l’odierna visita fatta dal vice sindaco, Enzo Del Vecchio, al pm Andrea Papalia che si sta occupando dell’inquinamento del mare e del fiume: un confronto aperto, nel riserbo delle competenze dell’organo inquirente, ma utile per affrontare la questione senza esclusione di argomenti.
“Puntare ad avere una eccellente acqua di balneazione, vuol dire affrontare a viso aperto i soggetti e le comunità private e pubbliche che impropriamente e illegalmente sversano liquami nel nostro fiume, come ormai accade ed è consacrato nei report della campagna di analisi, unica nella storia del nostro territorio, che il Comune sta portando avanti da mesi in collaborazione con Capitaneria di Porto e Arta”.
“Un messaggio chiaro alle comunità locali può e deve venire dall’iniziativa assunta dal Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, che l’Amministrazione ha sollecitato e che ha convocato per il prossimo 17 febbraio tutti i sindaci dei Comuni che si affacciano sull’asta fluviale del Pescara”.
“Sono necessari interventi sugli impianti di depurazione, sulla separazione delle acque bianche e delle acque nere e sugli impianti di sollevamento, che unitamente alla lotta contro gli scarichi abusivi rappresentano la frontiera entro cui tutti quanti dobbiamo sentirci impegnati, per il ristabilimento delle condizioni naturali del fiume e del mare e del vivere sano delle popolazioni interessate”.
“Le misure del Comune di Pescara puntano a questo e ad oggi sono individuati nel piano anti allagamento, quello realizzato a Porta Nuova e quello in via di realizzazione con fondi ex PAin per 2,8 milioni di euro, a cui si unisce il programma in corso del Dk15 attuato dall’Aca. Attività tutte che sono una risposta al problema, ma certamente parziale e non sufficiente per eliminare tutte le criticità degli sversamenti di acque nere nel fiume Pescara e conseguentemente in mare. Ma è una battaglia inevitabile, che dobbiamo assolutamente portare a termine da vincitori perché aspetta da anni azioni e soluzioni positive”.
Lotta agli scarichi abusivi e miglioramento della qualità delle acque del fiume Pescara. E’ quanto emerso nella riunione tecnica convocata questa mattina dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, alla presenza del sottosegretario alla Presidenza, Mario Mazzocca, del Direttore ARTA, Mario Amicone, del direttore regionale Emidio Primavera e i dirigenti Vittorio Di Biase, Franco Gerardini, Luigi Del Sordo e Iris Flacco, per individuare azioni operative finalizzate alla tutela del fiume Pescara e alla balneabilità della costa pescarese. Durante la riunione è stato illustrato un report dell’Università degli Studi di Pescara-Chieti (commissionato dal Servizio Gestione dei rifiuti), un monitoraggio tecnico coordinato dal prof. Gianluigi Rosatelli, nel quale sono stati censiti gli scarichi presenti nel tratto di fiume compreso tra Chieti (zona di Brecciarola) e la foce (circa 20 chilometri). Secondo le indagini sono stati individuati 48 punti di scarico di acque reflue, di questi 39 sono risultati attivi e 9 non attivi al momento del rilevamento. Dei 39 scarichi attivi, 36 sono stati campionati e analizzati. Molti di essi superano i limiti dei valori stabiliti dal decreto legislativo 152 del 2006 ed è stata riscontrata nelle analisi la presenza di diversi metalli. I rimanenti 3 scarichi attivi non sono stati campionati perché non raggiungibili. Altro grave problema rilevato nell’indagine dell’università è stato l’abbandono incontrollato di rifiuti (inerti e speciali) nel tratto di fiume monitorato; i punti individuati e censiti sono stati ben 19, i quali, secondo lo studio, peggiorano la qualità delle acque di balneazione a valle nonché la qualità dei sedimenti di spiaggia. Il presidente Luciano D’Alfonso ha chiesto un forte intervento per combattere gli scarichi abusivi e l’inquinamento al fine di migliorare la qualità delle acque. “Abbiamo cantierato 36 milioni di euro per potenziare e rendere efficienti i depuratori di 13 Comuni i cui scarichi finiscono nel fiume Pescara o a valle, inquinando una parte consistente di costa pescarese – ha osservato il presidente Luciano D’Alfonso – ho intenzione di occuparmi personalmente del problema, anche con azioni simboliche, stimolando i gestori dell’intero ciclo idrico a compiere ulteriori azioni affinché sia curata l’acqua del fiume Pescara. Come è stato segnalato dall’Arta, è necessario attivare anche forme di controllo e vigilanza permanenti sul tratto di fiume come deterrente al proliferare di scarichi abusivi da parte di operatori privati irresponsabili. È impensabile continuare con questo egoismo distruttivo. Con gli interventi in esercizio contrattuale, pari a 36 milioni – conclude D’Alfonso – daremo una risposta forte al problema dellìinquinamento fluviale” .