Pescara, il bassorilievo di Di Prinzio abbandonato tra le erbacce da 6 anni FOTO

Pescara. Un bassorilievo artistico abbandonato da 6 anni tra le erbacce del parco del complesso Le Naiadi, la denuncia del M5S: “L’opera di Di Prinzio buttata via dal Comune”.

“Sono 6 anni che il bassorilievo in ceramica, Le Naiadi, dell’artista Giuseppe Di Prinzio, giace nelle erbacce. Un’opera di grande valore artistico, che però dai lavori eseguiti nel 2009 presso la struttura le Naiadi di Pescara,  per i giochi del mediterraneo,  è stata letteralmente buttata via”: la denuncia è del consigliere comunale Massimilano Di Pillo, che parla di “schiaffo al patrimonio artistico cittadino”.

L’esponente del del M5S ha portato la vicenda all’attenzione della Giunta durante l’ultimo consiglio comunale, facendo approvare un Ordine del Giorno per invitare il sindaco Alessandrini a “ristabilire una locazione dignitosa per il bassorilievo, come promesso già nel  2012 dall’allora assessore Porcaro e dal  Presidente delle Fondazione PescarAbruzzo, Mattoscio”.

“Il prestigio dello scultore Giuseppe Di Prinzio è noto – sostiene  Di Pillo – e l’opera rappresenta una delle perle dell’artista che gli eredi hanno donato alla città di Pescara e dunque a tutti i pescaresi. Le opere di Di Prinzio sono un valore per la città, come  i bassorilievi del Palazzo delle Poste, la fontana di Piazza Italia, i medaglioni sul Ponte del Risorgimento. Quando nel 2006 il Comune accettò la donazione, da parte dei figli di Di Prinzio”, continua il pentastellato, “lo fece impegnandosi a preservare le opere, lasciandole dove l’artista le aveva collocate. La realtà dei fatti dimostra però una mancanza di rispetto verso il patrimonio artistico della città e soprattutto verso un Maestro che amava così tanto Pescara da donare le sue opere per renderla più bella”.

Il Consiglio Comunale ha approvato la richiesta del M5S di ripristinare l’opera presso Le Naiadi. “Speriamo che nel più breve tempo possibile si dia seguito all’impegno preso”, conclude Di Pillo, “ un atto dovuto alla città, che deve poter godere di un’opera così bella e preziosa”.

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