Il mare inquinato in Commissione di Vigilanza, Sospiri: “Il sindaco sapeva, ora si dimetta”

Pescara. “Il sindaco di Pescara Alessandrini sapeva che il 28 luglio scorso, dopo lo sversamento di 30 milioni di litri di liquami, il mare di Pescara non era balneabile, ma ha deliberatamente scelto di non dirlo a nessuno e di permettere che migliaia di persone, tra pescaresi e turisti, continuassero per giorni a farsi il bagno in mare in mezzo alle feci”. Lo denuncia il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, al termine dell’audizione del primo cittadino in Commissione di Vigilanza.

Sottolineando che “seppur invitato all’audizione non ha preso parte l’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci”, Sospiri afferma che il primo cittadino “sapeva che la legge 116, all’articolo 10, obbligava lui e la Regione a informare la popolazione, ma ha scelto di non rispettare la norma. Il primo agosto, sostiene – dice ancora il capogruppo di Fi – di aver firmato pure l’ordinanza di divieto di balneazione rimasta segreta e, soprattutto, l’ha protocollata volutamente solo il 3 agosto”.

“Questa è la verità già confessata dal sindaco Alessandrini il 7 agosto scorso in Comune e oggi confermata durante l’audizione convocata dalla Commissione regionale di Vigilanza, presieduta da Mauro Febbo, una verità amara, drammatica – commenta Sospiri – e che soprattutto oggi rende obbligatorie le sue dimissioni per rispetto alla città”.

“Stamane mi sono recato a L’Aquila, presso la Commissione regionale di vigilanza in cui , insieme ad altri sindaci del litorale e cioè antonio Luciani di Francavilla e Luciano Lapenna di Vasto, siamo stati sentiti sulla questione relativa alla qualità delle acque. Le acque di una esigua parete del litorale pescarese, nello specifico il punto di campionamento di via Mazzini e via Balilla, sono state classificate dalla Regione Abruzzo, con delibera di Giunta n. 157 del 14 marzo 2015, come ‘acque scarse’. Da previsione normativa significa che esse hanno valori di balneabilità oscillante, che tuttavia non corrispondono ad una situazione di inquinamento conclamato tale da determinare pericolo per la salute pubblica”.

L0 ha dichiarato il sindaco Marco Alessandrini, precisando che “nei fatti, accade non di rado che nel momento in cui si adotta un’ordinanza di divieto di balneazione per valori non conformi, l’Arta effettua nuovi prelievi che in molti casi risultano positivi, cioè opposti ai precedenti. Esattamente quello che è avvenuto il primo agosto scorso, giorno in cui i valori erano già rientrati nella norma e anzi sono stati i migliori della stagione estiva (enterococchi 3/200, escherichia 75/500). Non avrei mai messo a repentaglio la tutela della salute pubblica, come qualcuno sostiene al fine di suscitare allarmi e paure che non trovano riscontro negli elementi certi che sono a disposizione”.

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